Visualizzazione post con etichetta scuola. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta scuola. Mostra tutti i post

venerdì 8 febbraio 2013

Sommer Fest

Vi succede di essere fraintesi?
Immagino di sì.

E vi succede anche di finire in situazioni in cui non volevate finire e non avere il coraggio di dire di essere stati fraintesi?
A me sta succedendo e mi ripeto che se sono così stupida da non avere il coraggio di spiegare un malinteso, mi merito appieno di essere in questa situazione.

La storia è questa.

mercoledì 5 settembre 2012

Emisfero Sud


Cinque settimane di vacanza.

Non avrei mai creduto possibile si potessero fare cinque settimane di vacanza. Il bello di essere consulente. Si perché Felix invece ha dovuto spezzare le vacanze in due e tornare in Somalia. 
Questo ha avuto due effetti, direi entrambi positivi.

domenica 1 aprile 2012

Vacanza!

Domani partiamo per le vacanze. Finalmente!

Oggi è una giornata tranquilla, tra valigie e boscaioli.

Io faccio le valigie e Felix ha pensato bene di trovare proprio oggi due boscaioli (meglio dire due tipi con accetta) che sono venuti da noi a ridurre in formato utilizzabile i tronchi di legna che abbiamo trovato in giardino e che tra poco ci serviranno per fare il fuocherello per il fresco della sera...quando uno si abitua ai trenta gradi, appena si sfiorano i venti comincia a battere i denti....

I tipi con accetta sono amici di Fred, il giardiniere, ma comunque tipi sconosciuti con accetta, quindi siamo stati un po' più prudenti oggi e non abbiamo lasciato tutte le porte di casa aperte.
Il Guardone è stato ancora più prudente: non solo si è fatto dare le carte d'identità appena sono arrivati, ma si è preso una sediolina e si è messo a guardarli dall'inizio alla fine.
Il Guardone non si smentisce mai...

Le valigie invece non sono ancora pronte, ma è solo un dettaglio e io pur di non finire mi metto addirittura a scrivere un post! Cosa non ci si inventa....

La settimana è stata abbastanza piena, come sta diventando di norma ormai.

Domenica scorsa abbiamo fatto un picnic di compleanno per Felix al Nairobi National Park.
Mi sono impegnata con dei panini pazzeschi, mica il solito prosciutto cotto, emmental e insalata! Purtroppo non abbiamo potuto accendere le candeline sulla torta perché il vento rischiava di far volare via la torta, ma a parte questo particolare il picnic è venuto proprio bene e ci siamo divertiti tutti.

La scuola tedesca ha iniziato le vacanze di Pasqua, di ben tre settimane, ma si sono organizzati bene ed hanno proposto un campo scuola nella prima settimana. Ho capito solo dopo che era a numero ridottissimo e sicuramente non per piccoli, quindi Filippo ha passato la settimana con la tata e Sveva, fortunatamente, è rientrata tra i pochi eletti.

Io non ho avuto novità sostanziali sul mio lavoro, a parte ricevere finalmente per scritto il dettaglio di quello che dovrò fare, cosa che comunque sapevo già, e la richiesta di indicare quanto tempo impiegherò e quanto vorrò essere pagata.


Detta così suona da sogno, ma poi so che ci sarà una lunga ed estenuante trattativa su entrambe le cose.
Ma niente indicazioni sulla data d'inizio, quindi domani partiamo in vacanza e forse quando torneremo dovrò presentarmi in ufficio.
Ma è tutto molto flessibile qui, molto hakunamatatico, anche negli uffici.

Nel frattempo ho approfittato del tempo libero (!) che non avrò più tra poco e ho fatto un altro salto al Toi Market a cercare altri costumi da carnevale che qui sono davvero in voga.
Adesso Sveva e Filippo hanno un guardaroba di tutto rispetto.

Venerdì sono riuscita ad incontrare tre amiche, una di fila all'altra, roba da carnet degli appuntamenti. 
E ieri abbiamo fatto un BBQ prima che arrivi (finalmente!) la stagione delle piogge e i bimbi si sono scatenati talmente tanto che oggi non fanno altro che frignare e dormire (Filippo si è appena svegliato dalla siesta e sta facendo merenda e Sveva si è addormentata per la seconda volta in poltrona...).

Bene, questo il Reader's Digest della settimana.....e ora non ho più scuse, a parte lavare i piatti non mi resta altro se non finire le valigie!

martedì 21 febbraio 2012

Healthy Food

Quando siamo arrivati in Kenya, quando stavamo a casa di Raf, ci siamo fatti un po' abbagliare dalla diversità del cibo e ci siamo concessi degli eccessi non proprio salutari.

Sveva mangiava matoke (ensete, banane verdi, fritte) e io anacardi in quantità quasi industriali.

Poi, sempre a casa di Raf, ho trovato il libro di Allan Carr E' facile controllare il peso se sai come farlo e visto che con il suo libro E' facile smettere di fumare se sai come farlo mi ha fatto effettivamente smettere di fumare, ho pensato che valeva la pena leggerlo e provare.

L'unico errore di Carr è che in pratica suggerisce di diventare vegetariani e anche se in passato ci ho provato, a costo di diventare anemica, dopo una anno di prova di forza la mia anima fiorentina ha reclamato carne, possibilmente viva.

Quindi in questo caso il libro di Carr non ha funzionato, io ho ricominciato ad esplorare la diversità alimentare e soprattutto mi sto facendo venire un'intolleranza alimentare ai manghi da quanti ne mangio.

L'apice dei disordini alimentari è stato toccato al rientro dalle vacanza di Natale, quando la tata - la tata! - mi fa Eh però, sei andata un mese in Italia e sei un po' dimagrita perché stavi davvero ingrassando qui in Kenya!

Il tono non era come potreste pensare e menomale che sei un po' dimagrita!, ma peccato che tu sia un po' dimagrita!, visto che qui gli standard sono un po' diversi e per esempio lei che è magra per i nostri standard si lamenta di continuo perché vorrebbe ingrassare ed essere come me. 
Figuratevi che piacere mi fa sentirmi dire che vorrebbe essere come me!

Uno dei primi complimenti che ha fatto a Filippo è stato è grasso e ci abbiamo messo una settimana a capire il senso e non sentirci offesi...

Dopo Natale la scuola tedesca ha rimandato a casa i bambini con una bella letterina nello zaino.

La letterina riportava la piramide alimentare su una facciata e sull'altra un lamento lungo un kilometro sui genitori che mandano i figli a scuola con merendine poco healthy - salutari - e terminava la predica con una frase del tipo se non è salutare non lo vogliamo.

E' stato organizzato un giorno speciale durante il quale i bambini venivano istruiti (indottrinati) su cosa è sano e cosa no e poi sono stati spediti a casa a fare la lezione ai genitori (mamme).

A parte sentirmi in dubbio per cinque minuti se la frutta secca fosse permessa o no (la risposta è sì), non ho subito particolari contraccolpi e le merende scolastiche di Sveva e Filippo non sono state cambiate di una virgola.

A volte mi sfiora l'idea di mandarli a scuola con bastoncini di carote e cetrioli, ma poi mi chiedo perché devo punirli in questo modo barbaro e salutare.

Comuqnue l'indottrinamento ha funzionato benissimo; ieri sono andata a prendere Sveva e visto che eravamo un po' in ritardo ho deciso di comprarle qualcosa per merenda alla caffetteria della scuola. 

Davanti alla scelta pancakes, croissant salle mandorle e brioches alla cannella (e lo chiamano healthy food??), mia figlia ha chiesto UNA MELA!

Filippo invece continua a mangiare come un maialino (nei modi e nelle quantità), è grasso come dice la tata e probabilmente ispira visto che il suo amichetto Joseph (o Fofef come lo chiama lui sputacchiando da tutte le parti), gli ha già tirato quattro morsi.

mercoledì 14 settembre 2011

Grün Apfel

Filippo ha iniziato l'asilo. Ieri.

L'ho portato, anzi ho portato tutti e due, ho lasciato Sveva che non ha fatto le sue solite storielle e ho portato Filippo nella sua classe, accanto a quella di Sveva.

La maestra pallida di Filippo ricorda la Silvia del Melaverde; capelli neri ricci, occhi azzurri, in più è svizzera, quindi c'è anche più vicinanza geografica. Insomma, mi sentivo in una bote de fero.

Ieri sono rimasta un po' nella stanza, ho giocato a prendere il caffé che lui ha preparato e versato nel portauovo di plastica, siamo stati un po' ad esplorare i giochi e poi me ne sono andata di soppiatto mentre era intento a cantare e ballare con gli altri bambini.

Sono andata a prenderlo dopo due ore, come mi ha chiesto la maestra pallida e ovviamente Filippo non voleva venire via sul più bello, quando tutti gli altri bambini stavano andando a giocare fuori, quindi mi ci è voluta la canna da pesca per trascinarlo via dall'asilo.

Dopo due mesi abbondanti di isolamento era ovvio che volesse giocare con altri nanerottoli.
Ma la maestra pallida ha insistito perché l'inserimento fosse più che graduale e non è valso a niente spiegargli che al Melaverde neanche si preoccupava di salutarmi il piccolo.

Stamattina abbiamo scoperto che si era rotto un tubo nella vasca da bagno e che nella notte era piovuto in testa alla tata, la quale prima di dirci che le era piovuto in testa si è premurata di chiederci se avevamo dormito bene e se tutto era a posto e solo dopo avergli chiesto ma hai per caso notato una macchia sul soffitto?, lei ha risposto che non solo c'era la macchia, ma anche la pioggia...

Siccome poi Felix è partito tardi per l'ufficio, ci sembrava del tutto logico che accompagnasse lui i pargoli a scuola. Non ci siamo minimamente posti il problema dell'inserimento, visto che ieri era andata così bene.
Ora si sa, i papà sono sempre un po' più sbirgativi e nessuno può pretendere che facciano l'inserimento come le mamme. Tenendo conto che Filippo ha già una buona abitudine all'asilo, ripeto, non ci siamo posti il problema.

Intanto a casa sono arrivati due fuoristrada della commissione guidati da altrettanti visi pallidi, di cui uno era il capo della sicurezza, venuto a controllare che tutte le misure di sicurezza fossero rispettate.

Ovviamente no, e ovviamente se ne accorgono quando siamo già dentro.
Ho approfittato per parlargli del problemino con l'acqua e il notro bravo Wilson è stato prontamente intercettato e costretto a venire a risolvere il problema.

Mentre eravamo in giro tra casa e giardino a scoprire quante cose non sono in regola (compreso il cantiere di fronte in cui statisticamente c'è almeno un delinquente che in questo momento sta studiando le nostre abitudini e che tra non molto si organizzerà per assaltarci mentre aspettiamo che si apra il cancello o per svuotarci la casa una volta che siamo fuori....), suona il telefono e la maestra pallida di Filippo attacca a spiegare che il piccolo stava piangendo come una fontana perché il papà l'aveva abbandonato sulla porta dell'aula e che l'inserimento si fa in modo diverso e che lei non è abituata a lavorare così e che insomma dovevo andarmi a prendere Filippo immediatamente.
Ho cercato timidamente di spiegare che era un brutto momento, ma non sono stata ascoltata.

Quindi ho salutato le due cassandre e mi sono messa di corsa in macchina telefonando a Felix per farmi dare la sua versione che ovviamente non era uguale a quella della maestra pallida.

Ho trovato Filippo veramente disperato, come non l'avevo mai visto e il fatto che la maestra pallida continuasse a blaterare una serie di balle nonostante le dicessi che mio marito aveva una versione differente e tutta una serie di altri piccoli dettagli che mi hanno fatto capire che in fondo l'unica a non avere le idee chiare su come si facesse un inserimento era lei, mi ha fatto seriamente dubitare della perfezione della scuola tedesca.

Quando poi la direttrice in persona (quella che mi ha ripetutamente fatto sentire inadeguata qualche tempo fa) mi ha dato ragione, ho avuto la tentazione di mettermi le mani nei capelli.

Il risultato è che riproviamo l'inserimento tra una settimana non tanto perché Filippo abbia bisogno di una pausa, ma perché la maestra pallida che ha deciso la data  di ieri per l'inserimento in perfetta autonomia, si è resa conto che non ce la fa visto che questa settimana traslocano tutti i bambini in un edificio nuovo appena costruito.

Pensarci prima?

Adesso speriamo solo che Filippo riesca a dimenticare la faccia della maestra pallida in una settimana e che tutto ricominci come se nulla fosse successo, ma ho paura che non sia tanto fesso.

Nel frattempo Wilson ha sistemato la vasca da bagno e quando gli ho chiesto se non era meglio controllare anche la seconda vasca nell'altro bagno prima che scoppiasse anche lì, mi ha risposto hakunamatatamente che se scoppia lui torna e che è qui per servirmi (giuro, ha detto così!).

Adesso sto aspettando il tecnico dell'allarme che dovrebbe passare a spiegarmi per l'ennesima volta come funziona il sistema, ma visto che sono quasi le quattro e che lui stacca alle quattro, dubito che si farà vivo.
E noi staremo un'altra notte senza l'allarme inserito, ma il delinquente del cantiere di fronte non lo sa, quindi magari ci va bene anche stanotte.

Poi un giorno qualcuno mi insegnerà ad usare la radio per poter avvertire la guardia che sto arrivando così non aspetto neanche un nanosecondo al cancello ed entro in casa a tutta birra.

Poi il Guardone richiude il cancello con calma, dopo che il delinquente del cantiere è entrato

A proposito del Guardone, non c'è più e la guardia che c'è adesso mi ha detto che fanno i turni. Qualcuno mi ha detto un po' di tempo fa che dopo un po' si alternano e quello di giorno fa la notte e viceversa.

Non lo voglio neanche sapere se il Guardone fa la guardia la notte in questi giorni!

venerdì 2 settembre 2011

Keep the Faith

Un pochino di tempo fa, quando ero più o meno adolescente e mi piacevano i gruppi capelloni, ero matta per i Bon Jovi.
Quando lui si tagliò i capelli, pare per esserseli bruciati troppo vicino al barbeque, rimasi abbastanza sconvolta, ma poi lo perdonai quando uscì l'album Keep the Faith perché era molto bello e lui in fondo era meglio con i capelli tagliati.
Keep the Faith è proprio quello che ci vuole qui, mantenere la fede in tutto, hakuna matata, prima o poi le cose succedono.

La settimana è stata busy, pienissima davvero, ma posso dire adesso di aver Kept the Faith in senso un po' traslato: siamo nel castello....che si trova in Faith avenue.
Non poteva chiamarsi altrimenti, credo!

Ma il trasloco non è stata l'unica esperienza saliente della settimana.

Sveva ha iniziato la scuola tedesca, ovviamente lo stesso giorno del trasloco altrimenti sarebbe stato troppo facile! La scuola è molto carina e le insegnanti anche. La differenza con l'asilo italiano è abbastanza lampante, non solo per la qualità dei giochi (fatti arrivare direttamente dalla casa madre, ovvio), ma anche per l'attenzione che viene data ai bambini. A parte il sostegno speciale per chi non parla tedesco come Sveva, roba da far impallidire qualunque sistema scolastico, ci sono un sacco di attività extrascolastiche possibili. Pensare che il l'ora settimanale d'inglese all'asilo italiano era considerata all'avanguardia! Sveva ogni settimana, oltre alle normali aattività, farà un'ora di cucina, una di arte, una di natura, cosa non chiara ma pare si tratti di andare in giro a cercare foglioline e animaletti e familiarizzare con l'ambiente circostante, ed infine una di attività sportiva variabile.
Abbiamo evitato musica, balletto, calcio e nuoto per una serie di personalissimi e opinabilissimi motivi.
Sveva è stata inserita nel gruppo degli Elefanti; meglio sicuramente del Gruppo 4, ancora senza nome, ma istintivamente direi peggio delle Giraffe e dei Delfini.
Comunque, pare che l'inserimento vada bene, nonostante gli ovvi problemi di comunicazione, sembra che le piaccia o almeno per ora è tutto nuovo, quindi ogni giorno è una scoperta.
All'asilo c'è la mensa, come in tutti gli asili immagino, ma non so per quale motivo Sveva non l'ha associata ad una mensa e mi racconta tutta contenta che ha mangiato al ristorante.
Il miglior commento comunque rimane quello del primo giorno: Lo sai mamma, alla German school le maestre giocano con noi, non si fanno le loro cose mentre noi giochiamo.....e questo ci ha lasciato molto perplessi su cosa facesse nostra figlia all'asilo l'anno scorso!

Filippo, mi hanno detto oggi, dovrebbe iniziare tra una settimana e credo che anche lui non veda l’ora; anche se sono arrivati i giochi del container, non ne può più di giocare tutto il giorno solo con la tata.


A proposito di container, è arrivato!
Doveva in effetti arrivare lo stesso giorno del trasloco e del primo giorno di scuola di Sveva, ma per puro caso c’è stato un ritardo. A volte gli inconvenienti africani possono avere il loro lato positivo.

E’ arrivato quindi il nostro bel container, dopo la lunga crociera, il giorno dopo il trasloco, quindi abbiamo aspettato davvero poco e devo dire che la cosa più professionale che ho visto fin’ora è stato il trasloco, dall’inizio alla fine. (quindi chi ha bisogno di un trasloco intercontinentale mi faccia sapere che posso dare tutti i riferimenti…).
Niente di rotto, tutto a posto, e ci siamo riempiti di nuovo la casa di giocattoli….
Abbiamo finalmente ritrovato il caricatore della macchina fotografica, quindi presto ci saranno altre foto, sia del castello che di tutti noi….devo solo trovare il tempo materiale di farle.

In effetti l’entrata in casa non è andata così liscia come pensavo.
La prima notte non siamo riusciti a dormire perché il sistema di tubi dell’acqua che passa nel sottottetto rimbombava ogni volta che qualcuno apriva un rubinetto o tirava uno sciacquone o qualunque altra cosa avesse a che fare con l’acqua. Sono già venuti tre volte a cercare di riparare questa cosa e sono in questo momento impegnati a fare del loro meglio. Dopo tre volte non parlano più di eliminare il rumore, ma di ridurlo e non credo che sia bene avere questo obiettivo perché finiranno per lasciare le cose come stanno e dire che in fondo poteva andarci peggio, hakuna matata.

Ma lasciamoli lavorare e incrociamo le dita!

L’acqua comunque ci perseguita. L’altro giorno una guarnizione del boiler nuovo di zecca (così come la guarnizione mi pareva di aver capito) ha dato forfait e ci siamo ritrovati il guardaroba allagato (perché in questo castello abbiamo il guardaroba!). Per fortuna Felix se n’è accorto in tempo e l’acqua non è passata in altre stanze. Però siamo stati due giorni senza acqua calda nel bagno padronale e direi che ormai mi sono talmente abituata che ho immediatamente pensato fosse proprio una scocciatura dover fare la doccia nel bagno due metri più lontano…

Tra gli optional sicurezza del castello ci sono l’allarme e le radio. Entrambi new entry di ieri ed entrambi complicatissimi da usare visti i disastrosi risultati.

Per l’allarme ho dovuto dare la caccia al tecnico per qualche giorno e poi è finalmente passato ieri esattamente quando Filippo stava facendo il riposino, quindi per non svegliare il cucciolo ho pensato bene di non provare il sistema approfittando della presenza del tecnico, ma scrivermi tutti i passaggi e provare più tardi.

Errore.

Quello che ho scritto sul mio squadernino non corrisponde alla realtà e ieri sera siamo riusciti a fare scattarle la sirena e fare arrivare la squadra di salvataggio di ben quattro guardie (non so se armate o meno).
Il display del sistema adesso dice una cosa che non capisco, non sono più sicura che facendo quello che avevo capito l’allarme sia attivo e tremo al pensiero di dare nuovamente la caccia al tecnico per farmi rispiegare tutto.

Credo staremo senza allarme inserito, tanto da fuori si vede che la casa ha un allarme di tutto rispetto e credo che tutti i malintenzionati del luogo pensino che i wazungu si barrichino in casa ogni notte allucchettati ed allarmati, quindi li lascio con questa convinzione e spero che nessuno di loro legga il blog.

I funzionamento delle radio invece era stato spiegato a Felix dall’addetto alla sicurezza (uno dei circa venti addetti alla sicurezza). Non riuscendo a farle funzionare, ieri sera abbiamo anche coinvolto la guardia, ma abbiamo tristemente scoperto che lui usa una procedura diversa dalla nostra (e meno complicata devo dire). 
Probabilmente tutto il personale della commissione ha sentito ieri sera una serie di Pronto, pronto, mi senti? Pronto, pronto, non ti sento!

Alla fine abbiamo desistito e ci porteremo dietro le radio tenendole bene in vista in modo che tutti pensino che le sappiamo usare alla perfezione e probabilmente brandirò la mia nel momento del pericolo come se fosse una spada a mo’ di minaccia Guarda che se non mi lasci in pace chiamo la sicurezza, eh?!

Ad ogni modo, la situazione al castello è abbastanza sotto controllo; ancora qualche scatolone qua e là, ma direi che siamo pronti a ricevere il nostro primo ospite….dopodopodomani (non è un errore, voglio dire tra tre giorni).
Non male eh?

Nel frattempo abbiamo fatto anche vita sociale e conosciuto un bel po’ di persone. Giusto oggi mi stavo chiedendo come fare a mantenere i contatti con tutti perché conosco già più persone qui di quante non ne conoscessi sul lago quando siamo partiti.

Ed ho pure avuto una mezza offerta di lavoro! 
Una cosa a contratto, niente di fantasmagorico e purtroppo a partire da…ieri, quindi non ho potuto accettare, ma questo mi fa sperare di poter trovare abbastanza facilmente quando sarà il momento.
Poi, quando ci metterò sei mesi a trovare un contratto di consulenza di quindici giorni per svuotare i cestini da qualche parte, mi ricorderò di questo post!

Visto che non c’erano abbastanza cosa da fare in questo periodo e che il traffico in effetti non prende così tanto tempo, ho anche ricominciato pilates al Nairobi Pilates Centre e devo dire che mi trovo bene, a parte il fatto che sono nel solito gruppo di pensionate, tutte mooolto più elastiche di me, che capisco la metà delle istruzioni e sono perennemente con la testa girata a guardare l’istruttrice dallo specchio. 
Però sono contenta!

Adesso ricomincerò a fare foto e cercherò di scrivere in maniera più regolare, o almeno non lasciar passare più di una settimana...sempre se gli eventi me lo permettono e il futuro sotto questo aspetto si profila fosco con il primo ospite appunto dopodopodomani, un fine settimana intercontinentale per il matrimonio di Enrico, la seconda ospite per tre settimane, l'inserimento di Filippo all'asilo, la selezione della signora delle pulizie, del giardiniere....Ahh, che vita dura quella dell'espatriato!!

lunedì 15 agosto 2011

Slashguu

La sera Sveva ci augura la buonanotte in tedesco (da sempre, non da ora che parliamo di scuola tedesca...), a modo suo, dicendoci qualcosa che suona come slashguu appunto e che in tedesco sarebbe invece schlaf gut.

Ormai non la correggiamo nenache più perché è troppo carino come lo dice. Speriamo solo non lo dica alla direttrice della scuola tedesca la prossima volta che la vede, dimostrando così in una volta sola che non capisce e non dice nemmeno cose elementari.

L'impatto con la scuola tedesca è stato buono, nel senso che a me ha fatto un'ottima impressione, ma ho la sensazione che alla direttrice del kindergarten, possiamo non aver fatto un'altrettanto buona impressione.

Prima di tutto l'ho importunata via email quando eravamo ancora in Italia e lei era in vacanza, ma mi avevano messo il terrore di non trovare posto in nessuna scuola, anche se questo non è in effetti un buon motivo per fare stalking.  
Comunque lei mi rispondeva solo quando era necessario e pensavo di aver trovato un equilibrio, nel senso che io sapevo che lei leggeva i miei messaggi e lei sapeva che non avevano necessariamente bisogno di una risposta, ma bastava cliccare su invia ricevuta di lettura e la mamma italiana ansiogena si sarebbe tranquillizzata fino al prossimo messaggio.

Ma la consapevolezza di stare facendo il primo errore l'ho avuta quando, lunedì scorso, giorno di rientro dalle ferie per la direttrice, mi sono presentata con Sveva alla scuola, senza appuntamento.
E infatti la prima domanda della direttrice, prima ancora di porgermi la mano e darmi il buongiorno è stata avevamo appuntamento? accompagnata da uno sguardo di ghiaccio e posta ovviamente in tedesco.
Mi sono impappinata all'istante non sapendo se era meglio pregarla di passare all'inglese, peggiorando così notevolmente la mia situazione, o cercare di spiegare in tedesco che no, non avevamo appuntamento.
Ho scelto di peggiorare la mia situazione e lo sguardo è diventato ancora più di ghiaccio.

Durante la conversazione comunque il ghiaccio si è sciolto (un pochino) e mi è sembrato che le cose diventassero più distese, anche se ogni tanto la direttrice si distraeva e passava casualmente al tedesco e io dovevo ri-pregarla di tornare all'inglese.

Alla fine mi ha salutata dicendomi che avrebbe avuto una settimana di riunioni con gli insegnanti in cui avrebbero deciso in quale data Sveva avrebbe potuto iniziare ad andare a scuola (la scuola inizia il 22, ma i nuvi inserimenti sono ovviamente scaglionati), visto anche che necessiterà di un'attenzione particolare.
Quello che io avevo capito era che, non sentendo niente da parte sua per la fine della settimana (scorsa) avrei dovuto chiamarla per sapere appunto i risultati di queste frenetiche consultazioni.

Oggi è il 15 agosto, ferragosto, notoriamente festivo.

Notoriamente da noi, visto che qui è tutto aperto TRANNE la delegazione che ,come è ormai chiaramente nel suo stile, non fa nessuno sforzo per adeguarsi ai costumi locali. Ad ogni modo il risultato di questa cosa è che Felix ha scoperto di essere in vacanza e pensavamo che poteva essere una buona occasione per passare dalla scuola tedesca e far vedere che qualcuno in famiglia parla davvero tedesco.
Però non volevo ripetere l'errore e presentarmi senza appuntamento, quindi ho chiamato la direttrice anche perché la settimana di consultazioni è passata e ritenevo chiaro che si fosse dimenticata di chiamarmi.

Errore.
Senza nemmeno chiedermi come stavo, mi ha subito bloccata dicendo che ancora le consultazioni non erano finite e che si ricordava bene che avrebbe dovuto chiamarmi, ma che lo avrebbe fatto appunto a tempo debito.
Per quanto riguardava la mia richiesta di passare con Felix a visitare la scuola, non se ne parlava proprio; il primo appuntamento disponibile era, forse, la prossima settimana e solo alle una di pomeriggio.
Insomma, coma diavolo mi permettevo di chiedere un appuntamento con qualche ora di anticipo?

Praticamente il risultato è stato lo stesso che presentarmi senza appuntamento.

Ah, altra chicca, mentre digitavo il numero della direttrice mi sentivo come ad un esame, come se stessi telefonando al mio supercapo o a qualcuno di molto importante....è la direttrice dell'asilo di Sveva e io mi sento lo stomaco sottosopra al pensiero di chiamarla?
C'è decisamente qualcosa di sbagliato!

Ad ogni modo un errore l'ha fatto anche lei alla fine della giornata: mi ha chiamata sbagliando palesemente numero di telefono e chiamandomi Sylvie.

L'ho sentita un po' più umana...


mercoledì 10 agosto 2011

Babilonia

La buona notizia è che la scuola tedesca prende sia Sveva che Filippo in un colpo solo (e oltretutto Filippo scala velocemente la lista d'attesa perché c'è Sveva a scuola). Tra una settimana circa ci faranno sapere quando ci sarà l'inserimento, ma probabilmente ad inizio settembre Sveva potrà già cominciare e Filippo al massimo ad inizio ottobre.

La cattiva notizia è che per accedere alle elementari Sveva deve avere un livello soddisfacente di tedesco e non è detto che tra un anno lo avrà (deve passare addirittura un esame a maggio!), quindi c'è il rischio che debba fare ancora due anni di asilo ed entrare alle elementari a sette anni. Il che ha i suoi vantaggi, sicuramente (può giocare un anno di più), ma anche i suoi svantaggi (sarà sempre la più grande della sua classe e per quel che mi ricordo non è la cosa più divertente, a parte quando tutti dipendono da te perchè sei l'unico in classe ad avere la patente!).

Comunque abbiamo imparato a non farci troppi programmi perché le cose possono cambiare di continuo, quindi teniamo presente che dopo rientrerà nella scuola europea e non in quella italiana e che magari sono più preparati a fronteggiare situazioni diverse come questa qua e forse le cose si riaggiustrano da sole (sto cominciando a pensarla hakunamatatamente!).

La scuola mi ha fatto un'ottima impressione e la persona con cui ho parlato anche e questo fa davvero tanto e sono contenta anche per Filippo perché l'asilo alternativo che avevo trovato non mi aveva proprio convinto (diciamo che è difficile fare confronti con il Melaverde, ma la scuola tedesca ci si mette d'impegno....).

Ad ogni modo la scuola non è, come credevo, metà in tedesco e metà in inglese; è completamente in tedesco e questo complica un pochino le nostre comunicazioni.

Adesso che Sveva sta cominciando a parlare in inglese (devo dire che mi stupisce, a volte la sento dire delle frasi complete e corrette e mi domando come abbia fatto ad imparare), deve ricominciare con il tedesco di cui si ricorda pochino ovvimente, avendolo lasciato da parte quasi due anni fa. Ma via via credo che le cose torneranno a galla.

Filippo invece sta cominciando a parlare, questa è la notizia del giorno.
Anzi no, la notizia del giorno è che sta cominciando a parlare in inlgese!
Quasi due anni che sente parlarci in italiano e dopo nemmeno due mesi di tate, adesso parla inglese.
Figuriamoci adesso che, secondo la direttrice della scuola tedesca con la quale ho parlato, dobbiamo rispettare uno schema rigoroso per cui io devo parlare sempre italiano, Felix tedesco e la tata inglese e non mescolare niente altrimenti i bambini non capiranno più niente...
Senza contare lo swahili ovviamente.

Svilupperemo un complicatissimo codice di comunicazione con i segni che capiremo solo noi e quando torneremo in Europa saremo completamente incapaci di comunicare con il mondo esterno....

venerdì 8 luglio 2011

Tour de Mall

Mica credevate davvero che avrei aggiornato il blog tutti i giorni?
Succedono talmente tante cose che non trovo il tempo di mettermi al computer.....Scherzo, ci sono anche le giornate senza troppe cose da dire, quindi cerco di evitare post su cosa abbiamo mangiato a pranzo e a che ora ci siamo alzati, anche perchè altrimenti diventa una specie di grande fratello, molto più noioso perché non basta piantarsi davanti alla TV, ma bisogna pure fare lo sforzo di leggere (non ce l'ho con voi, ce l'ho con il grande fratello...).

Dunque, due giorni sono passati senza neanche un'uscita e questo ha rallentato molto i ritmi. Gli avvenimenti salienti direi che sono stati tre.

Uno. E' passata a trovarmi Elena, anche lei espatriata da circa due anni a Nairobi ed ancora una volta è stato evidente come sia diversa la condizione di espatriati....era mai venuto nessuno a conoscermi a casa sul Lago? Figuriamoci! Invece Elena è stata molto carina e mi ha dato un sacco di dritte.

Due. Il supermercatino favoloso dove sono finita per caso non è in Peponi road, ma Lower Kebete. Ero così sicura che che ieri pomeriggio abbiamo preso la macchina e siamo andati dritti alla meta. Era tutto assolutamente uguale: stazione di servizio, parcheggino, farmacia, macelleria e piccolo supermercato (vabbé dai, chiamiamolo alimentari e non se ne parla più!), ma quando ho fatto per salire lo scalino ed entrare nel negozio mi sono resa conto che qualcosa non tornava. Il negozio all'interno era molto chiaro, mentre me lo ricordavo piuttosto in penombra, gli scaffali sembravano più diradati e meno affollati di prodotti, la frutta stava dove doveva essere la cassa, ma soprattutto avevo addosso almeno sei paia di occhi indiani che aspettavano solo che entrassi ufficialmente nel negozio per salutarmi e sorridermi come possibile cliente. E invece sono rimasta lì per qualche secondo, ho fatto finta di aver dimenticato qualcosa ed ho fatto marcia indietro mentre l'abbozzo di sorriso di benvenuto si smorzava sui visi dei commessi.
Poi abbiamo trovato il vero supermercatino favoloso, ma solo dopo esserci fermati ad un chioschetto lungo la strada a comprare manghi, banane e ananas.

Tre. Giovedì mattina ho cercato di trovare una scuola a Sveva. Figurati, le scuole internazionali accettano sempre, sono private! Come no? Quando ho chiesto se la lista d'attesa di nove bambini era fluida, nel senso che, come in Italia, le mamme iscrivono il figlio in cinque scuole diverse per poter scegliere, quindi alla fine essere decimo in lista d'attesa equivale ad avere il posto, mi sono sentita rispondere, con un sospiro che sottintendeva qui non siamo in Italia, un no gentile ma secco. E questa era la seconda scuola nella mia lista. La prima mi ha confermato la lista d'attesa, ma più flessibile non perchè sia una scuola italiana (figuriamoci, è quella tedesca!), ma perchè apriranno un nuovo padiglione a settembre. Ad ogni modo è tutto da confermare, quindi per non rimanere proprio a piedi mi sono fatta una lista di altre scuole. A dire la verità la lista c'è, ma contavo tanto di potermi rilassare con la seconda scuola, invece no, panico! A quel punto ho dimenticato tutte le analisi delle scuole che avevo fatto in Italia (questa è troppo religiosa, questa è troppo americana...) ed ho cominciato a telefonare a tappeto pregando in giapponese che prendessero Sveva a settembre. La buona notizia è che se ci dà buca la scuola tedesca, possiamo sempre mandare Sveva in una scuola super religiosa e americana che ha un sacco di posto. La cattiva notizia ancora non la so, ma solo perché non ho approfondito sul perché abbiano così tanto posto....

E veniamo alla giornata di oggi, con uscita (dalle 9.30 alle 16.00...direi che questa si può chiamare quasi spedizione) di ricognizione per capire dove comprare tutte quelle cose che ci serviranno nella casa nuova quando ancora non avremo la nostra roba e che dopo diventeranno doppie.
Ho trovato la mia mall preferita (peccato che sia dall'altra parte della città rispetto a dove vivremo...): la Junction.
Magari sarà perché è relativamente nuova (il Sarit center in confronto sembra roba dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) o forse perché i negozi che ho visitato hanno un'aria ordinata e pulita, ma mi sono innamorata ed ho trovato praticamente tutto quello che ci serve. Trovato ma non comprato perché ancora non ci capisco molto con il cambio e voglio capire bene....e forse perché voglio avere una scusa per tornarci! Ho trovato una commessa carinissima che mi ha accompagnato per tutto il negozio spiegandomi la differenza tra un letto King size ed un 3/4 (in pollici all'inizio, poi quando ha visto che tra prezzi in scellini e lunghezze in pollici stavo diventando scema, mi è venuta in soccorso), arrampicandosi sugli scaffali per prendermi la forchettina da dolce della linea con le punte giuste per Filippo e aprendomi tutte le scatole di set di pentole per farmi controllare lo spessore del fondo. Tutto questo non con la promessa che avrei messo la lista nozze nel loro negozio!!
E poi, dopo questo giro estenuante stile il prezzo è giusto, ho fatto un salto da Zucchini, la catena di negozi di frutta e verdura, dove ho trovato cose che avevo solo studiato sui libri all'università e sono rimasta scioccata per aver speso così poco ed aver riempito il frigo di verdure.

Tutto questo solo fino a mezzogiorno!!
Infatti poi sono passata alla ricognizione dello Yaya Centre, dove per poco non potevamo abitare temporaneamente. Lì ho iniziato subito male perdendomi e passando quattro volte davanti alla banca del piano terra, presidiata da due militari con mitra in vista che alla quarta volta devono aver pensato che potevo non essere la svampita che si perde, ma una rapinatrice esperta che fa finta di essere svampita per rapinare meglio. Visti gli sguardi minacciosi ho pensato che era meglio salire al primo piano. Ed ho salito le scale con tutti che mi venivano incontro e si spostavano fino a che non ho capito che ero dal lato sbagliato....come in strada con la macchina insomma!
Dopo aver vagliato tutti i negozi dello Yaya ho fatto anche una puntatina al supermercato del piano terra (senza passare di fronte alla banca!) e mi sono ripersa tra gli scaffali. Quello dove ho perso più tempo in assoluto è stato quello delle spezie; e io che credevo di avere tante spezie strane a casa! L'unica persona che avrei voluto accanto a me in quel momento era la Giu che sono sicura le conosce tutte davvero....
Comunque sono riuscita a comprare altre patatine (di arrowroot....provate voi a vedere su wikipedia che cos'è!), succhi, schifezze varie, ma questa volta con la coscienza pulita perché nel bagagliaio della macchina mi aspettavano le verdurine di Zucchini.
Ce la farò a tornare ad una dieta sana ed equilibrata, lo so!

E a proposito di dieta, in tutto questo girare ovviamente i bimbi sono rimasti a casa (altro giorno con due tate, quindi ero in una botte de fero) e sapete cosa hanno mangiato? Ugali. Hanno rifiutato il riso ed hanno chiesto di mangiare ugali.... probabilmente perché si mangia con le mani, conoscendoli!