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venerdì 2 settembre 2011

Keep the Faith

Un pochino di tempo fa, quando ero più o meno adolescente e mi piacevano i gruppi capelloni, ero matta per i Bon Jovi.
Quando lui si tagliò i capelli, pare per esserseli bruciati troppo vicino al barbeque, rimasi abbastanza sconvolta, ma poi lo perdonai quando uscì l'album Keep the Faith perché era molto bello e lui in fondo era meglio con i capelli tagliati.
Keep the Faith è proprio quello che ci vuole qui, mantenere la fede in tutto, hakuna matata, prima o poi le cose succedono.

La settimana è stata busy, pienissima davvero, ma posso dire adesso di aver Kept the Faith in senso un po' traslato: siamo nel castello....che si trova in Faith avenue.
Non poteva chiamarsi altrimenti, credo!

Ma il trasloco non è stata l'unica esperienza saliente della settimana.

Sveva ha iniziato la scuola tedesca, ovviamente lo stesso giorno del trasloco altrimenti sarebbe stato troppo facile! La scuola è molto carina e le insegnanti anche. La differenza con l'asilo italiano è abbastanza lampante, non solo per la qualità dei giochi (fatti arrivare direttamente dalla casa madre, ovvio), ma anche per l'attenzione che viene data ai bambini. A parte il sostegno speciale per chi non parla tedesco come Sveva, roba da far impallidire qualunque sistema scolastico, ci sono un sacco di attività extrascolastiche possibili. Pensare che il l'ora settimanale d'inglese all'asilo italiano era considerata all'avanguardia! Sveva ogni settimana, oltre alle normali aattività, farà un'ora di cucina, una di arte, una di natura, cosa non chiara ma pare si tratti di andare in giro a cercare foglioline e animaletti e familiarizzare con l'ambiente circostante, ed infine una di attività sportiva variabile.
Abbiamo evitato musica, balletto, calcio e nuoto per una serie di personalissimi e opinabilissimi motivi.
Sveva è stata inserita nel gruppo degli Elefanti; meglio sicuramente del Gruppo 4, ancora senza nome, ma istintivamente direi peggio delle Giraffe e dei Delfini.
Comunque, pare che l'inserimento vada bene, nonostante gli ovvi problemi di comunicazione, sembra che le piaccia o almeno per ora è tutto nuovo, quindi ogni giorno è una scoperta.
All'asilo c'è la mensa, come in tutti gli asili immagino, ma non so per quale motivo Sveva non l'ha associata ad una mensa e mi racconta tutta contenta che ha mangiato al ristorante.
Il miglior commento comunque rimane quello del primo giorno: Lo sai mamma, alla German school le maestre giocano con noi, non si fanno le loro cose mentre noi giochiamo.....e questo ci ha lasciato molto perplessi su cosa facesse nostra figlia all'asilo l'anno scorso!

Filippo, mi hanno detto oggi, dovrebbe iniziare tra una settimana e credo che anche lui non veda l’ora; anche se sono arrivati i giochi del container, non ne può più di giocare tutto il giorno solo con la tata.


A proposito di container, è arrivato!
Doveva in effetti arrivare lo stesso giorno del trasloco e del primo giorno di scuola di Sveva, ma per puro caso c’è stato un ritardo. A volte gli inconvenienti africani possono avere il loro lato positivo.

E’ arrivato quindi il nostro bel container, dopo la lunga crociera, il giorno dopo il trasloco, quindi abbiamo aspettato davvero poco e devo dire che la cosa più professionale che ho visto fin’ora è stato il trasloco, dall’inizio alla fine. (quindi chi ha bisogno di un trasloco intercontinentale mi faccia sapere che posso dare tutti i riferimenti…).
Niente di rotto, tutto a posto, e ci siamo riempiti di nuovo la casa di giocattoli….
Abbiamo finalmente ritrovato il caricatore della macchina fotografica, quindi presto ci saranno altre foto, sia del castello che di tutti noi….devo solo trovare il tempo materiale di farle.

In effetti l’entrata in casa non è andata così liscia come pensavo.
La prima notte non siamo riusciti a dormire perché il sistema di tubi dell’acqua che passa nel sottottetto rimbombava ogni volta che qualcuno apriva un rubinetto o tirava uno sciacquone o qualunque altra cosa avesse a che fare con l’acqua. Sono già venuti tre volte a cercare di riparare questa cosa e sono in questo momento impegnati a fare del loro meglio. Dopo tre volte non parlano più di eliminare il rumore, ma di ridurlo e non credo che sia bene avere questo obiettivo perché finiranno per lasciare le cose come stanno e dire che in fondo poteva andarci peggio, hakuna matata.

Ma lasciamoli lavorare e incrociamo le dita!

L’acqua comunque ci perseguita. L’altro giorno una guarnizione del boiler nuovo di zecca (così come la guarnizione mi pareva di aver capito) ha dato forfait e ci siamo ritrovati il guardaroba allagato (perché in questo castello abbiamo il guardaroba!). Per fortuna Felix se n’è accorto in tempo e l’acqua non è passata in altre stanze. Però siamo stati due giorni senza acqua calda nel bagno padronale e direi che ormai mi sono talmente abituata che ho immediatamente pensato fosse proprio una scocciatura dover fare la doccia nel bagno due metri più lontano…

Tra gli optional sicurezza del castello ci sono l’allarme e le radio. Entrambi new entry di ieri ed entrambi complicatissimi da usare visti i disastrosi risultati.

Per l’allarme ho dovuto dare la caccia al tecnico per qualche giorno e poi è finalmente passato ieri esattamente quando Filippo stava facendo il riposino, quindi per non svegliare il cucciolo ho pensato bene di non provare il sistema approfittando della presenza del tecnico, ma scrivermi tutti i passaggi e provare più tardi.

Errore.

Quello che ho scritto sul mio squadernino non corrisponde alla realtà e ieri sera siamo riusciti a fare scattarle la sirena e fare arrivare la squadra di salvataggio di ben quattro guardie (non so se armate o meno).
Il display del sistema adesso dice una cosa che non capisco, non sono più sicura che facendo quello che avevo capito l’allarme sia attivo e tremo al pensiero di dare nuovamente la caccia al tecnico per farmi rispiegare tutto.

Credo staremo senza allarme inserito, tanto da fuori si vede che la casa ha un allarme di tutto rispetto e credo che tutti i malintenzionati del luogo pensino che i wazungu si barrichino in casa ogni notte allucchettati ed allarmati, quindi li lascio con questa convinzione e spero che nessuno di loro legga il blog.

I funzionamento delle radio invece era stato spiegato a Felix dall’addetto alla sicurezza (uno dei circa venti addetti alla sicurezza). Non riuscendo a farle funzionare, ieri sera abbiamo anche coinvolto la guardia, ma abbiamo tristemente scoperto che lui usa una procedura diversa dalla nostra (e meno complicata devo dire). 
Probabilmente tutto il personale della commissione ha sentito ieri sera una serie di Pronto, pronto, mi senti? Pronto, pronto, non ti sento!

Alla fine abbiamo desistito e ci porteremo dietro le radio tenendole bene in vista in modo che tutti pensino che le sappiamo usare alla perfezione e probabilmente brandirò la mia nel momento del pericolo come se fosse una spada a mo’ di minaccia Guarda che se non mi lasci in pace chiamo la sicurezza, eh?!

Ad ogni modo, la situazione al castello è abbastanza sotto controllo; ancora qualche scatolone qua e là, ma direi che siamo pronti a ricevere il nostro primo ospite….dopodopodomani (non è un errore, voglio dire tra tre giorni).
Non male eh?

Nel frattempo abbiamo fatto anche vita sociale e conosciuto un bel po’ di persone. Giusto oggi mi stavo chiedendo come fare a mantenere i contatti con tutti perché conosco già più persone qui di quante non ne conoscessi sul lago quando siamo partiti.

Ed ho pure avuto una mezza offerta di lavoro! 
Una cosa a contratto, niente di fantasmagorico e purtroppo a partire da…ieri, quindi non ho potuto accettare, ma questo mi fa sperare di poter trovare abbastanza facilmente quando sarà il momento.
Poi, quando ci metterò sei mesi a trovare un contratto di consulenza di quindici giorni per svuotare i cestini da qualche parte, mi ricorderò di questo post!

Visto che non c’erano abbastanza cosa da fare in questo periodo e che il traffico in effetti non prende così tanto tempo, ho anche ricominciato pilates al Nairobi Pilates Centre e devo dire che mi trovo bene, a parte il fatto che sono nel solito gruppo di pensionate, tutte mooolto più elastiche di me, che capisco la metà delle istruzioni e sono perennemente con la testa girata a guardare l’istruttrice dallo specchio. 
Però sono contenta!

Adesso ricomincerò a fare foto e cercherò di scrivere in maniera più regolare, o almeno non lasciar passare più di una settimana...sempre se gli eventi me lo permettono e il futuro sotto questo aspetto si profila fosco con il primo ospite appunto dopodopodomani, un fine settimana intercontinentale per il matrimonio di Enrico, la seconda ospite per tre settimane, l'inserimento di Filippo all'asilo, la selezione della signora delle pulizie, del giardiniere....Ahh, che vita dura quella dell'espatriato!!

venerdì 1 luglio 2011

Farewell paranoia

Beh, va detto; la business non è male.
Anche se viaggi da solo, ma di sicuro con due bambini di cui uno che probabilmente farà l'ingegnere aereospaziale e intanto si allena a cercare il pezzo più piccolo smontabile (e non) dell'aereo. Ad ogni modo la situazione è questa: Sveva mangia la sua pasta al pomodoro del kids menu (potevano sforzarsi un po' di più visto cosa danno agli adulti...) ad una lentezza sorprendente, aiutata anche da Tom & Jerry sullo schermo davanti, Felix legge un giornale di cui non riesco a leggere il nome dalla mia posizione,

Filippo dorme beato al mio posto con il sedile in posizione letto (la business non è male, ripeto) con una bella coperta a fargli da tenda e io scrivo seduta a cavalcioni del mio sedile espropriato dall'infant, in posizione non proprio comoda, ma tenendo comunque il neutro del pilates non per scelta ma perché non posso proprio andare indietro...
Ma soprattutto sto ascoltando le greatest hits degli A-ha e questo mi riconcilia con il mondo!

Ma torniamo indietro rapidamente per alcuni episodi salienti degli ultimi giorni.

TRASLOCO. Anche se avevo già fatto un trasloco con una ditta (nel senso, non impacchettando tutto da sola e invitando gli amici ad aiutarmi a caricare sul portapacchi di chissò quale macchina in cambio di una cena), devo dire che non c'è stato paragone. Questa volta erano così professionali che non ho sentito minimamente il bisogno di stare lì a controllare...anzi, alla fine ero talmente rilassata che ho ricamato il bavaglino per Gaia!

FAREWELL PARTY. A dove se non ad Arolo dove tutto è cominciato? Gli aperitivi di Caterina non hanno deluso le aspettative (mi sono innamorata degli involtini di ananas e prosciutto...) e gli amici erano proprio quelli con cui volevamo stare (peccato per alcune defezioni, ma come competere con la festa di Midsommar?)
ULTIMO GIORNO. Sempre all'ultimo anche voi? Io per quanto cerchi di organizzarmi finisco sempre tutto all'ultimo minuto dell'ultimo giorno. E così la sera prima di partire, alle undici e passa circa, ero ancora lì a pulire, fare valigie e coprire tuto con teli e roba simile. Adesso la casa è uno splendore (grazie anche al lavoro straordinario dell'Ilenia...) e noi vivremo nell'altro emisfero, però l'anima casalinga che è in me è felice lo stesso, si sente in pace con se stessa. Le valigie alla fine erano quattro, grandi ma grandi davvero, tre zaini di cui due per i computer e uno per i beni di prima necessità (pannolini, giocattoli, datteri dello zio Enrico...) e il trolley della Sveva con tutti i giochi che è riuscita a metterci dentro. Ah, e due seggiolini auto, tanto per non farci cogliere alla sprovvista.

PARTENZA. E alla fine stamattina siamo partiti alle cinque (5), lasciandoci dietro una casa che sembrava unbo specchio (o un forno se si vuole considerare un altro aspetto sensoriale....), un gatto ignaro del fatto che la prossima volta che ci rivedrà sarà tra molto tempo (tranquilli, non l'abbiamo abbandonato, è sotto la tutela di persone fidate!) e siamo saliti sul minibus che Daniela ha riservato per noi (quando si dice avere le conoscenze giuste.....grazie Dany!) e mi rendo conto solo ora che non ho neanche dato un'ultima occhiata sentimentale alla casa o cercato di fissare nei ricordi i particolari lungo la strada.
E' andato tutto così di corsa, non solo oggi ma anche nei giorni passati, che ancora non mi rendo conto di tante cose, prima fra tutte che siamo partiti con un biglietto di sola andata.
Oddio, a dire il vero di questo me ne sono resa conto nel momento del check in quando non volevano farci imbarcare perché pare che non si possa entrare in Kenya con un biglietto di sola andata. Ma non voglio preoccuparmi di questo adesso, anche perché se trascriverò tutto quello che sto scrivendo sul blog (mica crederete che sia connessa a 37mila piedi - leggo sullo schermo in questo momento, passando sul lago Nasser....), vorrà dire che sarò sbarcata tranquillamente e mi sarò connessa da casa di Raffaella e Ivanoe che ci hanno offerto ospitalità per il primo mese.
Comunque, a parte la remota possibilità che non ci diano il visto e ci rimbarchino sul primo volo per l'Italia (o la Svizzera, non saprei, non mi sono ancora resa veramente conto di quello che sta succedendo, un po' perché è da così tanto tempo che se ne parla e che si rimanda di quindici giorni in quindici giorni che non ci credeva più nessuno, nemmeno no, e un po' perché sembra tutto così un'altra vita che ancora non credo possa essere reale. Come prima l'offerta di oaspitalità per questo primo mese, comprensiva di tata ed autista, in un compound con parco giochi e piscina riscaldata e poi la proposta irrifiutabile per una casa definitiva assolutamente sovradimensionata per noi (sei camere da letto!) in un quartiere a detta di tutti davvero bello anche se un po' lontano dall'ufficio di Felix. Per non parlare della disponibilità di tutte le persone che ho contattato in questi mesi (o dovrei dire nell'ultimo anno?), come se tutti non aspettassero altro che noi.....se penso alla fatica e al tempo che mi ci sono voluti per crearmi una vita sociale nel varesotto!! La forza dell'espatrio.....
Nel frattempo Filippo si è svegliato e si è dato nuovamente alla sua ultima passione, Sveva sta perdendo neuroni a mazzetti davanti a Tom & Jerry (ma anche la Bella e la Bestia, i Simpsons e Scooby Doo), Felix è passato all'Economist ed io alla musica country e sto scoprendo Keith Urban (che non è niente di che...molto meglio John Mayer nella selezione pop della Swiss).

Adesso siamo all'altezza di Addis Ababa, la prima terra africana che ho toccato in vita mia, e manca ancora un'ora e tre quarti.

Ce l'abbiamo quasi fatta.....

venerdì 24 giugno 2011

Come va? Insomnia...

Meno cinque giorni.

Ieri il trasloco, ma la casa non è mezza vuota come mi immaginavo...c'è ancora troppa roba! Soprattutto troppi giocattoli; potrei aprire un asilo.

Ci sono cose che uno sa di poter fare, cose che uno prova a fare e cose che è meglio lasciar perdere; nella terza categoria per me ci sono fare il medico e aprire un asilo.
Tenere un blog rientra nella seconda. Ci metterò tutto l'impegno, ma se dovesse arenarsi sappiate che darò la colpa ad una serie di fattori prima di ammettere la mia pigrizia.
Andare in Africa per tre anni invece sta nella prima categoria e sto preparando questa cosa da così tanto tempo (detta meglio: la burocrazia mi ha lasciato così tanto tempo per organizzarla) che non riesco più a dormire da quanto penso e ripenso alle cose da fare. Per fortuna appunto il trasloco è passato, quindi la smetterò di guardare le cose in casa e catalogarle con etichette 'container' e 'valigia', però comunque stamattina ho aperto gli occhi alle 5.41 e questa non è una cosa sana, soprattutto perchè da due giorni non mi sveglio più tra le 6 e le 6.15, ma tra le 5.30 e le 5.45 e non vorrei che questa tendenza continuasse.
Anche perchè tecnicamente dovrei fare il contrario, visto il fuso orario....

Ad ogni modo, roba sparita, ora faccio l'ultima oretta di pilates e poi mi preparo per questo fine settimana pieno di eventi, persone, valige, saluti e baci....