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lunedì 21 maggio 2012

Aga Khan 2: la vendetta


Oggi in teoria era il mio primo giorno di lavoro.

Dico in teoria perché nessuna delle persone con cui sono venuta in contatto per questo contratto mi ha mai confermato la data nonostante fosse scritta su tutti i documenti in versione ufficiosa, ufficiale, semiseria e pesce d’aprile.

Menomale che la teoria e la pratica sono due cose spesso molto diverse perché stamattina non avrei proprio potuto presentarmi al lavoro.

Sabato sera, dopo una giornata di febbre abbastanza sostenuta, abbiamo portato Filippo al nostro ospedale preferito, L’Aga Khan, più per scrupolo vista la visita all’Amboseli di due settimane fa e il - seppur minimo - rischio di malaria.

giovedì 12 gennaio 2012

Nairobi socialite

L'asilo è ricominciato e ci troviamo di nuovo tutti a Nairobi.

Questa è la settimana dell'Happy New Year; così per cambiare il saluto, appena s'incontra qualcuno non gli si dice banalmente Morning o Morgen, ma Happy New Year.

Ci si sente più amici, anche con i genitori che non si sono mai frequentati e tanto meno si sa come si chiamano o di chi sono davvero i genitori.

Almeno, io tutte queste cose non le so forse perché non sono proprio una di quelle supermamme attivissime nella vita dell'asilo.
E non lo sarò mai, diciamocelo!

Comunque, si ricominciano tutte le attività con nuovo slancio, forse anche troppo.

Questa settimana Sveva è stata da Kezia a giocare lunedì, poi abbiamo avuto Charlotte mercoledì, sempre per Sveva. 

Per domani ho fatto un invito alla cieca, nel senso che ho invitato tre amichetti di Filippo e relative mamme, senza conoscere bene le mamme (né peraltro gli amichetti).

Sabato poi siamo invitati da Leah che in teoria dovrebbe essere un'amichetta di Filippo, vista l'età ma è molto più amica di Sveva, specialmente poi da quando le hanno messe nella stessa classe.

E domenica brunch da Roberta e Sergio. 

Ma questo è finalmente un'invito per mamma e papà!

venerdì 23 settembre 2011

Party!

Finalmente siamo riusciti a festeggiare il compleanno di Sveva come si deve!

Un po’ in ritardo (ci è voluto un po’ per convincerla che non aveva già sei anni, dopo solo un mese dall’averne compiuti cinque…), grazie alla congiuntura trasloco-container-inizioscuola, ma alla fine è venuta fuori un festa proprio come ci aspettavamo.
Anzi, meglio…

Nonostante le inondazioni ricorrenti, il viavai di idraulici, gli allarmi perfinta, i forni killer e tutto quello che si è messo di traverso, sabato alle 3.30 è iniziata la festa e, a parte due defezioni, siamo riusciti a radunare tutti i bambini con cui Sveva ha stretto amicizia in questi (quasi) tre mesi in Kenya; italiani, tedeschi, italo-tedeschi e kenioti.
E' stato un po' come rivedere tutte le tappe fatte fin'ora attraverso i visi di tutti quei bambini e vedere Sveva così contenta e al centro dell’attenzione ci ha ripagati dello stress degli ultimi giorni.
Il trampolino e l’altalena del nonno hanno avuto un grande successo e alla fine ci siamo ritrovati ad inaugurare ufficialmente il castello con più o meno tutti i nostri amici.
Insomma, un successo su tutta la linea direi.

Forse anche perché non paragonabile visto che non abbiamo mai fatto una vera festa di compleanno per Sveva né tantomeno una di inaugurazione per nessuna delle case in cui ci siamo trasferiti sul Lago, nonostante fosse sempre tra le cose da fare prima o poi.

La settimana è iniziata con un’altra festa: l’inaugurazione dell’asilo, o meglio della nuova ala dell’asilo tedesco, con tanto di canti dei bambini (Sveva non faceva altro che esercitarsi tutto il giorno a cantare in tedesco…) e discorso del direttore della scuola e della direttrice dell’asilo che, giuro, sembrava la versione magra della Merkel.
Io non ho una grande esperienza di asili, ma devo dire che se già quello tedesco mi sembrava all’avanguardia, la nuova ala (che praticamente ha raddoppiato il volume dell’asili) è qualcosa di spaziale. 
 
E’ tutto talmente bello, colorato, pieno di giochi (tutti estremamente educativi, ovviamente…) e a misura di bambino che in confronto la ristrutturazione dell’asilo italiano di Sveva, che era passata per il fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale, fa più o meno la stessa figura di una grande pulizia di primavera.
E’ tutto così accogliente che in questo momento preferisco scrivere dalla caffetteria della scuola tedesca (il ristorante, come lo chiama Sveva) che dall’Art Café del Village Market.
Va detto che sono al secondo giorno del secondo inserimento all’asilo di Filippo e che quindi devo stare nei dintorni, ma vi giuro che si sta molto meglio qui che in qualunque altro posto!
L’inserimento di Filippo ha subito una battuta d’arresto la scorsa settimana, il giorno delle inondazioni e tra una cosa e l’altra mi ero preparata a passare almeno tre mattine piene all’asilo con Filippo attaccato ad un polpaccio, invece, dopo qualche pianto iniziale, è bastato dargli da mangiare e portarlo fuori in giardino perché si dimenticasse chi era la mamma e chi la maestra.
E vediamo se finalmente posso dedicarmi ad altre attività dalla prossima settimana!
Nel frattempo siamo tornati a cena da Lord Erroll (monotoni!), ma questa volta senza fermare la macchina per chiamare il Guardone e pare proprio che sia arrivata finalmente l’estate, con temperature decisamente più calde, creme solari, cappellini, bambini rossi come pomodori e la scoperta che sia Sveva che Filippo sono cresciuti un bel po’ (a forza di ugali, probabilmente…) e che dobbiamo fare un bel giro di shopping per rinnovare il guardaroba estivo di entrambi perché hanno ancora cose da Lago umido.
Mi sa che approfitterò anch’io del giro di shopping….

mercoledì 14 settembre 2011

Grün Apfel

Filippo ha iniziato l'asilo. Ieri.

L'ho portato, anzi ho portato tutti e due, ho lasciato Sveva che non ha fatto le sue solite storielle e ho portato Filippo nella sua classe, accanto a quella di Sveva.

La maestra pallida di Filippo ricorda la Silvia del Melaverde; capelli neri ricci, occhi azzurri, in più è svizzera, quindi c'è anche più vicinanza geografica. Insomma, mi sentivo in una bote de fero.

Ieri sono rimasta un po' nella stanza, ho giocato a prendere il caffé che lui ha preparato e versato nel portauovo di plastica, siamo stati un po' ad esplorare i giochi e poi me ne sono andata di soppiatto mentre era intento a cantare e ballare con gli altri bambini.

Sono andata a prenderlo dopo due ore, come mi ha chiesto la maestra pallida e ovviamente Filippo non voleva venire via sul più bello, quando tutti gli altri bambini stavano andando a giocare fuori, quindi mi ci è voluta la canna da pesca per trascinarlo via dall'asilo.

Dopo due mesi abbondanti di isolamento era ovvio che volesse giocare con altri nanerottoli.
Ma la maestra pallida ha insistito perché l'inserimento fosse più che graduale e non è valso a niente spiegargli che al Melaverde neanche si preoccupava di salutarmi il piccolo.

Stamattina abbiamo scoperto che si era rotto un tubo nella vasca da bagno e che nella notte era piovuto in testa alla tata, la quale prima di dirci che le era piovuto in testa si è premurata di chiederci se avevamo dormito bene e se tutto era a posto e solo dopo avergli chiesto ma hai per caso notato una macchia sul soffitto?, lei ha risposto che non solo c'era la macchia, ma anche la pioggia...

Siccome poi Felix è partito tardi per l'ufficio, ci sembrava del tutto logico che accompagnasse lui i pargoli a scuola. Non ci siamo minimamente posti il problema dell'inserimento, visto che ieri era andata così bene.
Ora si sa, i papà sono sempre un po' più sbirgativi e nessuno può pretendere che facciano l'inserimento come le mamme. Tenendo conto che Filippo ha già una buona abitudine all'asilo, ripeto, non ci siamo posti il problema.

Intanto a casa sono arrivati due fuoristrada della commissione guidati da altrettanti visi pallidi, di cui uno era il capo della sicurezza, venuto a controllare che tutte le misure di sicurezza fossero rispettate.

Ovviamente no, e ovviamente se ne accorgono quando siamo già dentro.
Ho approfittato per parlargli del problemino con l'acqua e il notro bravo Wilson è stato prontamente intercettato e costretto a venire a risolvere il problema.

Mentre eravamo in giro tra casa e giardino a scoprire quante cose non sono in regola (compreso il cantiere di fronte in cui statisticamente c'è almeno un delinquente che in questo momento sta studiando le nostre abitudini e che tra non molto si organizzerà per assaltarci mentre aspettiamo che si apra il cancello o per svuotarci la casa una volta che siamo fuori....), suona il telefono e la maestra pallida di Filippo attacca a spiegare che il piccolo stava piangendo come una fontana perché il papà l'aveva abbandonato sulla porta dell'aula e che l'inserimento si fa in modo diverso e che lei non è abituata a lavorare così e che insomma dovevo andarmi a prendere Filippo immediatamente.
Ho cercato timidamente di spiegare che era un brutto momento, ma non sono stata ascoltata.

Quindi ho salutato le due cassandre e mi sono messa di corsa in macchina telefonando a Felix per farmi dare la sua versione che ovviamente non era uguale a quella della maestra pallida.

Ho trovato Filippo veramente disperato, come non l'avevo mai visto e il fatto che la maestra pallida continuasse a blaterare una serie di balle nonostante le dicessi che mio marito aveva una versione differente e tutta una serie di altri piccoli dettagli che mi hanno fatto capire che in fondo l'unica a non avere le idee chiare su come si facesse un inserimento era lei, mi ha fatto seriamente dubitare della perfezione della scuola tedesca.

Quando poi la direttrice in persona (quella che mi ha ripetutamente fatto sentire inadeguata qualche tempo fa) mi ha dato ragione, ho avuto la tentazione di mettermi le mani nei capelli.

Il risultato è che riproviamo l'inserimento tra una settimana non tanto perché Filippo abbia bisogno di una pausa, ma perché la maestra pallida che ha deciso la data  di ieri per l'inserimento in perfetta autonomia, si è resa conto che non ce la fa visto che questa settimana traslocano tutti i bambini in un edificio nuovo appena costruito.

Pensarci prima?

Adesso speriamo solo che Filippo riesca a dimenticare la faccia della maestra pallida in una settimana e che tutto ricominci come se nulla fosse successo, ma ho paura che non sia tanto fesso.

Nel frattempo Wilson ha sistemato la vasca da bagno e quando gli ho chiesto se non era meglio controllare anche la seconda vasca nell'altro bagno prima che scoppiasse anche lì, mi ha risposto hakunamatatamente che se scoppia lui torna e che è qui per servirmi (giuro, ha detto così!).

Adesso sto aspettando il tecnico dell'allarme che dovrebbe passare a spiegarmi per l'ennesima volta come funziona il sistema, ma visto che sono quasi le quattro e che lui stacca alle quattro, dubito che si farà vivo.
E noi staremo un'altra notte senza l'allarme inserito, ma il delinquente del cantiere di fronte non lo sa, quindi magari ci va bene anche stanotte.

Poi un giorno qualcuno mi insegnerà ad usare la radio per poter avvertire la guardia che sto arrivando così non aspetto neanche un nanosecondo al cancello ed entro in casa a tutta birra.

Poi il Guardone richiude il cancello con calma, dopo che il delinquente del cantiere è entrato

A proposito del Guardone, non c'è più e la guardia che c'è adesso mi ha detto che fanno i turni. Qualcuno mi ha detto un po' di tempo fa che dopo un po' si alternano e quello di giorno fa la notte e viceversa.

Non lo voglio neanche sapere se il Guardone fa la guardia la notte in questi giorni!