E in fondo non siamo neanche in
Tanzania, solo talmente vicini da ricevere i messaggi di benvenuto del gestore
telefonico. Un po’ come quando ci avviciniamo troppo alla Svizzera insomma!
Siamo ad Amboseli per un lungo
fine settimana a sorpresa per il mio compleanno.
Felix ha fatto le cose in grande
e ci ha portati in un super campo tendato, il Tortilis che deve il suo nome all’acacia tortilis tipica di queste parti.
Va detto anche che ce li abbiamo
chiusi dentro con una vasca di patatine, ma questo è un dettaglio.
Ma la cosa che rende la tenda famiglia ancora più speciale è
che Felix ha scoperto la sua anima di giocatore di poker e con una freddezza
siberiana ha negoziato fino all’ultimo secondo ottenendola al prezzo di una
normale. E credetemi, per il livello di questo campo, sono dettagli che
contano!
D’altra parte la stagione delle
grandi piogge è iniziata e anche se ci sono alcune conseguenze come la piscina
improvvisata o il nostro lago privato che ormai arriva al ginocchio della povera
guardia di turno, era proprio l’ora e si paventava un’altra siccità che magari
dalla nostra condizione privilegiata a Nairobi si vede poco (ci se ne accorge
per esempio perché non c’è più latte UHT o burro sugli scaffali del
supermercato), ma fuori nelle campagne, in certe zone del Kenya ma soprattutto
in posti veramente a rischio come la Somalia, può avere conseguenza drammatiche
come è successo la scorsa estate quando siamo arrivati qui in Africa.
Quindi siamo partiti, abbiamo
lasciato la tata dall’altra parte di Nairobi da sua sorella, armata di computer
ed una serie di commedie per passare le serate tra ragazze, ed abbiamo affrontato quattro ore di strada, in gran
parte sulla Mombasa road che come dice il nome porta a Mombasa e per questo è
un via vai di camion che trasportano di tutto dalla costa alla capitale.
L’arrivo al campo è stato
decisamente all’altezza delle aspettative e la tenda famiglia addirittura superiore (le foto del sito non rendono
giustizia!). Siamo stati accolti dai due manager del campo, Manuela ed Andrea,
italiani di Torino, che erano più stupiti di noi di trovarsi davanti degli
italiani.
Inutile dire che lo spettacolo è
stato grandioso!
E per finire, sulla via del
ritorno, abbiamo assistito al tramonto da una parte ed una luna piena
dall’altra che pare fosse in condizioni astronomiche particolare per cui
sembrava grande il doppio.
Rientro al campo coccolati da
ogni attenzione e viziati con una cena deliziosa che, come il pranzo, ha
puntato sulla qualità del cibo (ovviamente c’è un orto biologico dove si
coltiva di tutto…) più che sulla quantità come in altri posti dove ti
abbagliano con montagne di cibo che in fondo ti lascia solo pieno come un uovo
e pure con il senso di colpa per aver mangiato troppo.
Siamo addirittura riusciti a finire di mangiare tranquilli mentre la prole era impegnata a disturbare i pesci gatto (i pesci con i filini come dice Sveva…) e le rane del piccolo stagno che c’è dietro la terrazza dove abbiamo mangiato con vista sulla pozza d’acqua dove si stavano abbeverando gli elefanti….
Una bella storia!! mi fa piacere leggere!! misento veramente la' perche tu spieghi tutto in detail!
RispondiEliminaBuon Compleanno Cara ed spero avere sempre le vacanze cosi belle!
Baci
Taraneh
Una bella storia!! mi fa piacere leggere!! misento veramente la' perche tu spieghi tutto in detail!
RispondiEliminaBuon Compleanno Cara ed spero avere sempre le vacanze cosi belle!
Baci
Taraneh