Un po’ in
ritardo (ci è voluto un po’ per convincerla che non aveva già sei anni, dopo
solo un mese dall’averne compiuti cinque…), grazie alla congiuntura
trasloco-container-inizioscuola, ma alla fine è venuta fuori un festa proprio
come ci aspettavamo.
Anzi, meglio…
Nonostante le
inondazioni ricorrenti, il viavai di idraulici, gli allarmi perfinta, i forni killer e tutto quello
che si è messo di traverso, sabato alle 3.30 è iniziata la festa e, a parte due
defezioni, siamo riusciti a radunare tutti i bambini con cui Sveva ha stretto
amicizia in questi (quasi) tre mesi in Kenya; italiani, tedeschi, italo-tedeschi
e kenioti.
E' stato un po' come rivedere tutte
le tappe fatte fin'ora attraverso i visi di tutti quei bambini e vedere Sveva
così contenta e al centro dell’attenzione ci ha ripagati dello stress degli
ultimi giorni.
Il trampolino
e l’altalena del nonno hanno avuto un grande successo e alla fine ci siamo
ritrovati ad inaugurare ufficialmente il castello con più o meno tutti i nostri
amici.
Insomma, un successo
su tutta la linea direi.
Forse anche
perché non paragonabile visto che non abbiamo mai fatto una vera festa di compleanno per Sveva né
tantomeno una di inaugurazione per nessuna delle case in cui ci siamo
trasferiti sul Lago, nonostante fosse sempre tra le cose da fare prima o poi.
La settimana
è iniziata con un’altra festa: l’inaugurazione dell’asilo, o meglio della nuova
ala dell’asilo tedesco, con tanto di canti dei bambini (Sveva non faceva altro
che esercitarsi tutto il giorno a cantare in tedesco…) e discorso del direttore
della scuola e della direttrice dell’asilo che, giuro, sembrava la versione
magra della Merkel.
Io non ho una
grande esperienza di asili, ma devo dire che se già quello tedesco mi sembrava
all’avanguardia, la nuova ala (che praticamente ha raddoppiato il volume
dell’asili) è qualcosa di spaziale.
E’ tutto
talmente bello, colorato, pieno di giochi (tutti estremamente educativi,
ovviamente…) e a misura di bambino che in confronto la ristrutturazione
dell’asilo italiano di Sveva, che era passata per il fiore all’occhiello
dell’amministrazione comunale, fa più o meno la stessa figura di una grande
pulizia di primavera.
E’ tutto così
accogliente che in questo momento preferisco scrivere dalla caffetteria della
scuola tedesca (il ristorante, come
lo chiama Sveva) che dall’Art Café del Village Market.
Va detto che
sono al secondo giorno del secondo inserimento all’asilo di Filippo e che
quindi devo stare nei dintorni, ma vi giuro che si sta molto meglio qui che in
qualunque altro posto!
L’inserimento
di Filippo ha subito una battuta d’arresto la scorsa settimana, il giorno delle
inondazioni e tra una cosa e l’altra mi ero preparata a passare almeno tre
mattine piene all’asilo con Filippo attaccato ad un polpaccio, invece, dopo
qualche pianto iniziale, è bastato dargli da mangiare e portarlo fuori in
giardino perché si dimenticasse chi era la mamma e chi la maestra.
E vediamo se
finalmente posso dedicarmi ad altre attività dalla prossima settimana!
Nel frattempo
siamo tornati a cena da Lord Erroll (monotoni!), ma questa volta senza fermare
la macchina per chiamare il Guardone e pare proprio che sia arrivata finalmente
l’estate, con temperature decisamente più calde, creme solari, cappellini,
bambini rossi come pomodori e la scoperta che sia Sveva che Filippo sono
cresciuti un bel po’ (a forza di ugali,
probabilmente…) e che dobbiamo fare un bel giro di shopping per rinnovare il
guardaroba estivo di entrambi perché hanno ancora cose da Lago umido.
Mi sa che
approfitterò anch’io del giro di shopping….
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