giovedì 15 settembre 2011

Scusi, ma lei è?

Ero al centro commericale di Muthaiga, dove faccio anche pilates, ma ero lì per il karkadé di Giu e nel parcheggio incrocio una tipa pallida e lì per lì penso Ma questa dove l'ho già vista?

Ho cominciato a scandagliare tutti i posti che frequento, ma non mi veniva in mente se l'avevo vista ad una cena di amici o al corso di pilates e poi l'illuminazione Ma è Kuki Gallmann!

Attimi di indecisione mentre lei intanto stava andando verso la macchina e poi le sono corsa dietro e con grande faccia tosta ho chiesto Scusi, ma lei e Kuki Gallmann?

E dopo che lei mi aveva cordialmente risposto sì e stretto la mano, ho cominciato a fare la solita figura della cretina, balbettando roba tipo Sono una sua grande ammiratrice mentre pensavo Glielo chiedo o no l'autografo?

Alla fine non ho chiesto l'autografo, ma un'informazione sulla tenuta di Laikipia che potevo forse trovare anche su internet; ritengo di aver fatto la parte dell'adolescente impazzita davanti al rockettaro preferito e sono stata a pensare all'impressione che potevo averle fatto per almeno mezz'ora davanti ad un cappuccino, però questo incontro ci voleva!

Leggendo i sui libri, ho sempre immaginato quello che descriveva dell'Africa e la sua vita così avventurosa e ricordo ancora quando le scrissi una lunga lettera  per ringraziarla delle emozioni che mi aveva dato il suo libro, sperando di andarla a trovare un giorno in Kenya.

Anzi, ricordo ancora meglio; ricordo il tabaccaio della stazione di Firenze dove comprai il francobollo per quella lettera, quando mi chiese dove dovevo spedirla e la sensazione di  un posto estremamente lontano mentre rispondevo Kenya.

Adesso sono in Kenya.

Ed ho incontrato Kuki Gallmann.

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