mercoledì 14 settembre 2011

Grün Apfel

Filippo ha iniziato l'asilo. Ieri.

L'ho portato, anzi ho portato tutti e due, ho lasciato Sveva che non ha fatto le sue solite storielle e ho portato Filippo nella sua classe, accanto a quella di Sveva.

La maestra pallida di Filippo ricorda la Silvia del Melaverde; capelli neri ricci, occhi azzurri, in più è svizzera, quindi c'è anche più vicinanza geografica. Insomma, mi sentivo in una bote de fero.

Ieri sono rimasta un po' nella stanza, ho giocato a prendere il caffé che lui ha preparato e versato nel portauovo di plastica, siamo stati un po' ad esplorare i giochi e poi me ne sono andata di soppiatto mentre era intento a cantare e ballare con gli altri bambini.

Sono andata a prenderlo dopo due ore, come mi ha chiesto la maestra pallida e ovviamente Filippo non voleva venire via sul più bello, quando tutti gli altri bambini stavano andando a giocare fuori, quindi mi ci è voluta la canna da pesca per trascinarlo via dall'asilo.

Dopo due mesi abbondanti di isolamento era ovvio che volesse giocare con altri nanerottoli.
Ma la maestra pallida ha insistito perché l'inserimento fosse più che graduale e non è valso a niente spiegargli che al Melaverde neanche si preoccupava di salutarmi il piccolo.

Stamattina abbiamo scoperto che si era rotto un tubo nella vasca da bagno e che nella notte era piovuto in testa alla tata, la quale prima di dirci che le era piovuto in testa si è premurata di chiederci se avevamo dormito bene e se tutto era a posto e solo dopo avergli chiesto ma hai per caso notato una macchia sul soffitto?, lei ha risposto che non solo c'era la macchia, ma anche la pioggia...

Siccome poi Felix è partito tardi per l'ufficio, ci sembrava del tutto logico che accompagnasse lui i pargoli a scuola. Non ci siamo minimamente posti il problema dell'inserimento, visto che ieri era andata così bene.
Ora si sa, i papà sono sempre un po' più sbirgativi e nessuno può pretendere che facciano l'inserimento come le mamme. Tenendo conto che Filippo ha già una buona abitudine all'asilo, ripeto, non ci siamo posti il problema.

Intanto a casa sono arrivati due fuoristrada della commissione guidati da altrettanti visi pallidi, di cui uno era il capo della sicurezza, venuto a controllare che tutte le misure di sicurezza fossero rispettate.

Ovviamente no, e ovviamente se ne accorgono quando siamo già dentro.
Ho approfittato per parlargli del problemino con l'acqua e il notro bravo Wilson è stato prontamente intercettato e costretto a venire a risolvere il problema.

Mentre eravamo in giro tra casa e giardino a scoprire quante cose non sono in regola (compreso il cantiere di fronte in cui statisticamente c'è almeno un delinquente che in questo momento sta studiando le nostre abitudini e che tra non molto si organizzerà per assaltarci mentre aspettiamo che si apra il cancello o per svuotarci la casa una volta che siamo fuori....), suona il telefono e la maestra pallida di Filippo attacca a spiegare che il piccolo stava piangendo come una fontana perché il papà l'aveva abbandonato sulla porta dell'aula e che l'inserimento si fa in modo diverso e che lei non è abituata a lavorare così e che insomma dovevo andarmi a prendere Filippo immediatamente.
Ho cercato timidamente di spiegare che era un brutto momento, ma non sono stata ascoltata.

Quindi ho salutato le due cassandre e mi sono messa di corsa in macchina telefonando a Felix per farmi dare la sua versione che ovviamente non era uguale a quella della maestra pallida.

Ho trovato Filippo veramente disperato, come non l'avevo mai visto e il fatto che la maestra pallida continuasse a blaterare una serie di balle nonostante le dicessi che mio marito aveva una versione differente e tutta una serie di altri piccoli dettagli che mi hanno fatto capire che in fondo l'unica a non avere le idee chiare su come si facesse un inserimento era lei, mi ha fatto seriamente dubitare della perfezione della scuola tedesca.

Quando poi la direttrice in persona (quella che mi ha ripetutamente fatto sentire inadeguata qualche tempo fa) mi ha dato ragione, ho avuto la tentazione di mettermi le mani nei capelli.

Il risultato è che riproviamo l'inserimento tra una settimana non tanto perché Filippo abbia bisogno di una pausa, ma perché la maestra pallida che ha deciso la data  di ieri per l'inserimento in perfetta autonomia, si è resa conto che non ce la fa visto che questa settimana traslocano tutti i bambini in un edificio nuovo appena costruito.

Pensarci prima?

Adesso speriamo solo che Filippo riesca a dimenticare la faccia della maestra pallida in una settimana e che tutto ricominci come se nulla fosse successo, ma ho paura che non sia tanto fesso.

Nel frattempo Wilson ha sistemato la vasca da bagno e quando gli ho chiesto se non era meglio controllare anche la seconda vasca nell'altro bagno prima che scoppiasse anche lì, mi ha risposto hakunamatatamente che se scoppia lui torna e che è qui per servirmi (giuro, ha detto così!).

Adesso sto aspettando il tecnico dell'allarme che dovrebbe passare a spiegarmi per l'ennesima volta come funziona il sistema, ma visto che sono quasi le quattro e che lui stacca alle quattro, dubito che si farà vivo.
E noi staremo un'altra notte senza l'allarme inserito, ma il delinquente del cantiere di fronte non lo sa, quindi magari ci va bene anche stanotte.

Poi un giorno qualcuno mi insegnerà ad usare la radio per poter avvertire la guardia che sto arrivando così non aspetto neanche un nanosecondo al cancello ed entro in casa a tutta birra.

Poi il Guardone richiude il cancello con calma, dopo che il delinquente del cantiere è entrato

A proposito del Guardone, non c'è più e la guardia che c'è adesso mi ha detto che fanno i turni. Qualcuno mi ha detto un po' di tempo fa che dopo un po' si alternano e quello di giorno fa la notte e viceversa.

Non lo voglio neanche sapere se il Guardone fa la guardia la notte in questi giorni!

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