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mercoledì 4 luglio 2012

Un post al mese (magari!)

Ormai è abbastanza chiara la mia totale irregolarità nei post di questo blog.

Sicuramente la mia pigrizia innata, coadiuvata dall'hakunamataticità in cui mi trovo a vivere, è responsabile per almeno la metà di questa situazione, ma ci sono anche altri fattori da non sottovalutare.

a) Lavoro part-time, quattro ore al giorno in un posto che la mia amica Juliana chiama l'ospedale psichiatrico ma che in realtà dovrebbe essere un centro di ricerca. Questo non ha minimamente intaccato i miei compiti precedenti (chauffeur, ristoratrice, etc....) ma solo aumentato il grado di stanchezza serale. A volte sono già profondamente addormentata tra le 8.30 e le 9.00; calcolando che in Italia c'è un'ora di meno, capite anche il perché abbia difficoltà a rispettare anche un semplice appuntamento su skype. A volte sono così stanca e per così tanti giorni di fila che oggi mi sono buttata in una ricerca google sulla possibile relazione tra stanchezza cronica e intolleranze alimentari (esiste!) e mi sa che il prossimo passo sarà fare i test....

martedì 20 dicembre 2011

C'era un volta un re....

Siamo tornati in Italia da più di una settimana e tutto il lavoro hakunamatatico di quasi sei mesi mi si sta disintegrando velocemente davanti agli occhi non appena cerco di riorganizzare la casa, i bimbi (senza asilo né tata...cosa può esserci di peggio??), le visite agli amici, le commissioni vitali (quattro o cinque salami per esportazione ad esempio...), e cose di questo tipo.

E' chiaro che ho bisogno di lavorare molto di più per togliermi di dosso questa attitudine stresseuropea; appena torno in Africa mi metto d'impegno!

Ad ogni modo, ho trovato un posto in Italia in cui la vita scorre così tranquilla e così lentamente da fare sembrare frenetico qualunque villaggio del Kenya, popolato da persone così rilassate al limite dell'indolenza da far impallidire Mama Africa e che probabilmente le darebbero della stresseuropea (o stressafricana, dipende dal punto di vista...).

Non nomino il posto giusto per non beccarmi querele (Possibile? Più che altro è possibile che qualcuno del posto legga il mio blog? Anzi, possibile che qualcuno del posto sappia cos'è un blog? Ok, non esageriamo...).

Nel posto in questione abbiamo dovuto fare due fermate di servizio: una in banca ed una in posta.

In un paesino di duecento anime (incluse quelle che non hanno più molto a che vedere con il corpo) è come passare a rendere omaggio al re e... e a chi? Allo speziale? Al capitano delle guardie reali? Al gran ciambellano?
Bo, insomma, fate voi, comunque alle due figure più importanti del paesotto.

Ci abbiamo schiacciato la mattinata (mattinata, due cose!) e abbiamo risolto solo una delle due questioni.

E parliamo la stessa lingua del re e dello speziale.

E conosciamo come vanno in genere le cose in Italia e quali sono i nostri diritti, più o meno.

E' giusto un pochino deprimente tornare nel proprio paese dopo qualche tempo e vedere queste cose.

Cose che c'erano anche prima, per carità, ma forse non le vedevamo o le consideravamo normali perché non avevamo un termine di paragone.

Adesso ce l'abbiamo.

E' il Kenya....


lunedì 5 dicembre 2011

La macchina del capo ha un buco nella gomma

L'altro giorno ho bucato.

Io non ci ho fatto molto caso, ma Fred, il giardiniere, se n'è accorto lavando la macchina (abbiamo un giardiniere che ci lava le macchine!! Quando gli ho detto che di solito aspettiamo la pioggia, mi ha guardata come se venissi da Marte...).

Ad ogni modo, normalmente si mette la ruota di scorta e poi si va a far cambiare la gomma incidentata.

La mia ruota di scorta aveva uno squarcio fatto probabilmente con il machete (è una delle tante sorpresine della Mercedes e di quelle brave persone che ce l'hanno venduta), per cui abbiamo ritenuto, io, Fred e James, la seconda guardia, soprannominato l'apricancello dalla Sveva, che fosse meglio arrivare al Village Market con la gomma bucata che con quella squarciata, e così ho fatto, a due all'ora, mettendoci una vita.
In Italia sarei andata nel panico più totale, non tanto per cambiare la gomma, ma per il fatto di dover riprendere i bambini all'asilo e non avere la macchina funzionante.

Deve essere l'aria hakunamatatica, ma non me la sono mai presa così comoda come l'altro giorno.
Ho portato la macchina a riparare, pole pole (piano piano in Swahili), mi sono presa un caffè in attesa dell'ora giusta per andare a prendere Filippo, ho preso un taxi con Filippo e il suo seggiolino, li ho riportati a casa, mi sono presa un té, ho preso un pikipiki (motocicletta) per tornare al Village Market all'ora stabilita con il gommista, ho recuperato la macchina, ho recuperato la Sveva, abbiamo incontrato Felix per la merenda e siamo tornati tutti allegramente a casa in tempo per la cena che non avevo preparato e che ho improvvisato in cinque minuti senza nessun senso di colpa.


Direi che l'Africa mi fa bene!

martedì 26 luglio 2011

Ghe pensi mi

Everything in Nairobi is about knowing the right people.

Questo me l'ha scritto mezz'ora fa la persona che stamattina alle 7.56 mi ha mandato un email con i riferimenti di una casa temporanea disponibile.
L'annuncio diceva Lakeview come zona. 
Io ho messo Lake view su Google e mi sono ritrovata il segnalino su un'area che proprio ieri sera Felix mi aveva indicato come pericolosa dopo l'incontro che ha avuto con l'incaricato della sicurezza.

Ieri ho passato buona parte della serata a guardare siti di sitemazioni temporanee che andavano dall'hotel Sankara con la sua suite base a 45mila dollari per un mese (inizialmente avevo letto meno zeri e mi sembrava abbordabile tutto sommato...) al Mannonite Guest House, dall'aspetto molto più africancoloniale ma con il grosso handicap che le colazioni vengono servite a partire dalle 7.30, cioé più o meno un'ora troppo tardi per tenere buono il leoncino feroce che essendo nato vicino alla Svizzera evidentemente ne ha risentito e sugli orari non transige, nemmeno si fosse ingoiato un orologio a cucù.
Il risultato è stato che sono andata a letto decisamente demoralizzata e con una gran voglia di scambiare due paroline con Mama Africa. Prima di crollare a dormire però, quando la tipa da cui abbiamo comprato la mercedes mi ha scritto che non riusciva  a risolvere i problemi con il ministero dei trasporti e che non era sicuro che riuscisse a lasciare il paese il primo agosto e lasciarci contemporaneamente la macchina (già pagata per intero, ripeto per chi se lo fosse perso), le ho risposto che non era proprio la giornata per sentire di altri problemi e che non volevo nemmeno sapere se ce n'erano perché avevo già fatto il pieno quotidiano.

I più attenti di voi sapranno che la persona in questione, già citata in altri post , lavora per UNKLESA che tra le altre utilissime cose si occupa di relocation, cioé di sistemare i nuovi arrivati a Nairobi (casa, macchina, documenti, personale a casa, amenità varie). 
La persona in questione è anche una di quelle superefficienti e sveglie che connettono le cose prima ancora che voi glielo chiediate.

La persona in questione stamattina mi ha mandato il messaggio delle 7.56 con l'indicazione della casa temporanea disponibilie a Lakeview e che io ho cassato alle 8.49 fidandomi del fatto che Lakeview e Lake view fossero la stessa cosa.
Ovviamente non lo erano e menomale che Felix mi ha messo il dubbio. Sapete quel modo simpatico quando una crede di sapere tutto e il marito dice lentamente Sei sicura? e lei risponde stizzita Certo! Cosa credi, che non sappia fare una ricerca su Google? Mica sono deficiente! (questo non l'ho detto, perché non volevo dargli il diritto di replica...).
La seconda ricerca su Google ha evidenziato chiaramente che non sapevo fare ricerche su Google e che Lakeview non era la stessa cosa di Lake view.
Capito quindi che la cosa era di nuovo in ballo, ho richiamato la persona del messaggio delle 7.56 e le ho detto di essere interessata alla casa e lei mi ha prontamente messo in contatto con la sua collega (visto che lei in quel momento si stava occupando del problema della mia macchina...) che ho chiamato subito e mi ha detto che mi avrebbe messa in contatto a sua volta con una vicina di casa della proprietaria che mi avrebbe fatto visitare la casa. 
Ho spiegato che nella situazione in cui ero, la casa, la villa, il tugurio, qualunque cosa fosse l'avrei presa, ma lei ha gentilmente insistito perché mi mettessi in contatto con la vicina di casa.

Verso l'ora di pranzo, non avendo sentito ancora niente e non volendo passare per la solita stressata, ho mandato un timido SMS ricordando che mancavano tre giorni e poi eravamo in balìa degli eventi e dovevamo solo ripeterci come un mantra hakuna matata e forse le cose sarebbero andate a posto da sole.
Nessuna risposta dopo un'ora, che giustamente era l'ora di pranzo, quindi le ho lasciato il tempo di digerire. 
A lei sì, ma a Felix no e per la prima volta mi ha stupito non reagento con la solita calma (tranquilla, dai che si sistema tutto! La versione felixiana di hakuna matata insomma...), ma invitandomi caldamente a richiamare la tipa per avere il numero della vicina.
Menomale (ma perché due volte in un giorno ha avuto ragione lui?!) perché la tipa mi aveva mandato un SMS che non avevo ricevuto (PS: non so perché sul numero locale a volte ricevo, a volte non ricevo, a volte riesco a chiamare l'estero, a volte non riesco a chiamare l'estero...hakuna matata comincia dalla simcard!).

Bene, a quel punto, annotato il numero della vicina e saputo tra parentesi che anche qualcuno della Banca Mondiale era interessato alla casa, ho ringraziato velocemente e chiamato immediatamente la vicina. 
Ho cercato di non apparire disperata, ma quando mi ha detto può passare quando vuole, ho risposto ORA prima che finisse la frase.
Quindi, Sveva al seguito, cartina aperta sulle ginocchia, mi sono messa in cammino per Lakeview, non Lake view, e ho trovato la casa alla prima (sto diventando una bussola...per anni mi sono persa per andare a Gavirate e tra un po' faccio la tassista a Nairobi. Ok, tra un po'...).

La vicina è stata molto carina, mi ha fatto vedere tutta la casa anche se dal cancello continuavo a ripetere la prendo
Mi ha dato anche un sacco di dritte su un sacco di cose che spaziavano dal dove comprare formaggi francesi (è francese sia lei che la proprietaria della casa) a quale provider è migliore per la connessione internet.

Domani Felix passa a farsi spiegare dal marito della vicina cose che le donne sono assolutamente incapaci di capire, tipo come funziona il generatore (quelle cose che anche se le capiamo e per caso una volta non funzionano, i mariti ti fanno sentire come se fossimo delle complete deficienti) e venerdì trasloco.

La chicca della giornata è stata quando il capo di Mama Africa al quale avevo inoltrato prontamente alle 9.01 il messaggio delle 7.56, snobbato alle 8.49, al quale lui ha risposto hakunamatatamente alle 10.28, mi ha dato il suo benestare per la casa dal punto di vista della sicurezza e mi ha chiesto en passant se non avevo per caso un'altra casa a disposizione per una collega di Felix che si trova nella stessa situazione nostra. 
Gli ho dato tutti i contatti possibili ovviamente perché come dice la persona in questione che ci ha venduto macchina (pagata e non ancora ricevuta), la lavatrice (idem) e trovato la seconda sistemazione temporanea, everything in Nairobi is about knowing the right people.

lunedì 25 luglio 2011

Hakuna matata

Lo scorso lunedì, una settimama fa, una signora dell'ufficio, che tra le altre cose si deve occupare della nostra sitemazione, mi ha accolta con un abbraccio, dicendomi che lei era come una nuova mamma per me e che non mi dovevo preoccupare di niente, Hakuna matata, perchè tutto sarebbe andato per il verso giusto.

Il suo collega, un signore molto gentile e all'apparenza competente, mi ha assicurato, sempre lo scorso lunedì, che per terminare i lavori necessari nel castello a noi assegnatoci alla periferia di Addis Abeba, aveva bisogno di una settimana circa e che quindi il trasferimento nel castello, previsto per questo venerdì (tra quattro giorni, ndr) non presentava problemi.

Nel frattempo, visto che non ci era stato possibile dire no alla proposta del castello, ci siamo organizzati per la scuola dei bambini, abbiamo trovato la tata e promessole che da venerdì avrebbe avuto un tetto sulla testa, contattato i traslocatori che hanno prontamente inviato il container che sarà a Mombasa il 16 agosto e, passati controlli di routine che dovrebbero prendere una settimana/dieci giorni, arriverà prima della fine di agosto e comprato lenzuola, coperte, piatti, bicchieri, tazze, pentole, tutto doppio perché non potevamo abitare in una casa vuota per un mese.
Ieri stavamo per comprare il letto per la tata, ma non abbiamo avuto tempo (il letto per la tata non rientra nella dotazione del castello).

La signora Mama Africa, salutandomi, mi ha ripetuto Hakuna matata, rilassati, sei in Africa, non fare l'europea stressata. E io mi sono sentita la solita viso pallido stupida che non ha capito niente della vita.

Oggi, ci dicono dalla regia, che stanno cercando di trovarci (CERCANDO DI TROVARCI) una sistemazione in un albergo, magari due camere che si sta più larghi e che putroppo tutti i residence ammobiliati ormai sono occupati. Dovremmo stare in questa sistemazione provvisoria (sempre che la trovino, visto che a quattro giorni stanno CERCANDO) per un mesetto. DovreMmo, non dovremo.

Ora, io ho fatto la figura dell'europea stressata con Mama Africa perché le ho detto due o tre volte (tre probabilmente...) che preferivo fissare subito una sistemazione piuttosto che scoprire all'ultimo che la casa non sarebbe stata pronta.
E mi sono sentita pure stupida!

Il mio piano B in questo caso era farmi sistemare al Tribe, hotel di lusso nei pressi di Village Market, la zona che LORO hanno selezionato per noi.

Hakuna matata, ora chiamo io e CERCO DI PRENOTARLO.