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mercoledì 25 gennaio 2012

Precedenze

Giochino da scuola guida.

Guardate questo disegno. 
Io sono la macchina a righe.

Tenendo conto che qui si guida dalla parte sbagliata, sapete dirmi chi ha la precedenza?

Chi aveva, mettiamola così, visto che in qualche modo l'ho risolta: ho accelerato e mi sono piazzata in mezzo per prima....

lunedì 5 dicembre 2011

La macchina del capo ha un buco nella gomma

L'altro giorno ho bucato.

Io non ci ho fatto molto caso, ma Fred, il giardiniere, se n'è accorto lavando la macchina (abbiamo un giardiniere che ci lava le macchine!! Quando gli ho detto che di solito aspettiamo la pioggia, mi ha guardata come se venissi da Marte...).

Ad ogni modo, normalmente si mette la ruota di scorta e poi si va a far cambiare la gomma incidentata.

La mia ruota di scorta aveva uno squarcio fatto probabilmente con il machete (è una delle tante sorpresine della Mercedes e di quelle brave persone che ce l'hanno venduta), per cui abbiamo ritenuto, io, Fred e James, la seconda guardia, soprannominato l'apricancello dalla Sveva, che fosse meglio arrivare al Village Market con la gomma bucata che con quella squarciata, e così ho fatto, a due all'ora, mettendoci una vita.
In Italia sarei andata nel panico più totale, non tanto per cambiare la gomma, ma per il fatto di dover riprendere i bambini all'asilo e non avere la macchina funzionante.

Deve essere l'aria hakunamatatica, ma non me la sono mai presa così comoda come l'altro giorno.
Ho portato la macchina a riparare, pole pole (piano piano in Swahili), mi sono presa un caffè in attesa dell'ora giusta per andare a prendere Filippo, ho preso un taxi con Filippo e il suo seggiolino, li ho riportati a casa, mi sono presa un té, ho preso un pikipiki (motocicletta) per tornare al Village Market all'ora stabilita con il gommista, ho recuperato la macchina, ho recuperato la Sveva, abbiamo incontrato Felix per la merenda e siamo tornati tutti allegramente a casa in tempo per la cena che non avevo preparato e che ho improvvisato in cinque minuti senza nessun senso di colpa.


Direi che l'Africa mi fa bene!

mercoledì 13 luglio 2011

Älgtest


No, non sono finita improvvisamente in Svezia oggi (ciao Giuliana, come va in Scandinavia? Credo che lì d'estate ci sia più o meno la temperatura che c'è qui d'inverno....tutti i visi colorati stanno in felpa e si fregano le mani per riscaldarsi, mentre noi visi pallidi stiamo in maglietta), ma la storiella che mi ha raccontato Felix stamattina a colazione a proposito del test dell'alce (älgtest in svedese, visto che è una cosa che fanno da quelle parti...) mi ha dato l'idea di questo post.

Dunque, ieri dovevamo incontrare il tipo  per la Mercedes (mi ci devo ancora abituare...), ma giusto ieri Felix ha avuto il primo problema serio di traffico ed abbiamo dovuto rimandare ad oggi l'incontro.

Allora la storiella del test dell'alce è questa. Gli svedesi che sono notamente pieni di alci, per verificare la stabilità di una macchina quando sterza bruscamente, fanno questo test. L'hanno fatto a suo tempo (1997) anche alla Mercedes classe A (quella che dovremo testare oggi) e lo hanno fatto quando era già stata distribuita.
La macchina in questione si è ribaltata, ovvimante e questo ha creato non pochi problemi alla Mercedes che ha dovuto ritirare tutte le macchine che erano in giro.

Il risultato è stato che la Merceds classe A è stata la prima macchina con ESP di serie.

A me l'ESP ha sempre solo fatto pensare alle storie paranormali e tutte quelle cose che riempono i film ed i telefilm spaventosi che guardo con una mano sugli occhi, sbirciando tra le dita e con il volume al minimo (avete mai provato a giocare con il volume di un film horror? Si diminuisce l'impatto di due terzi almeno!). Ora, il fatto di avere su una macchina una cosa che si chiama ESP non mi mette a mio agio, anche se è un ESP diverso, si pronuncia sempre allo stesso modo.

Forse dovrei cominciare a chiamarlo Elektronisches Stabilitätsprogramm, cioé quello che vuol dire ESP in tedesco e magari starei meglio (oppure smetterei di parlare di ESP perché mi ci vorrebbe un quarto d'ora per finire la frase...).

Quindi oggi, test dell'alce a Nairobi. Chiederemo ad un ghepardo di aiutarci, vista la scarsità di alci a queste latitudini. Poi vi saprò dire se Elektronisches Stabilitätsprogramm ha funzionato.


Se volete leggere di più sull'älgtest potete andare qui.

Se volete leggere veramente e non fare solo finta visto che era tutto in svedese (a parte gli svedesiablanti ovviamente!), potete invece andare qui.

Se non ve ne frega niente, avete già fatto uno sforzo enorme a leggere il mio post e vi ringrazio!

lunedì 11 luglio 2011

M per Mzungu

Mzungu (pl. Wazungu) vuol dire straniero in Swahili ed è usato per descrivere principalmente i visi pallidi.

Quando siamo in giro ci facciamo notare appunto per il colorito, ma quando siamo in macchina non è sempre così evidente.

Ora, visti i miei problemi più che palesi con il cambio automatico (anche se la situazione è in netto miglioramento), oggi, mentre mi avventuravo in Lower Kebete (da sola!! Ho guidato da solaaaaa!!!), ho pensato che invece della P per principiante, dovrei esporre una M per mzungu (sottinteso mzungu con guida dall'altra parte) così magari i locali avrebbero un po' più di pazienza e pietà.

La situazione comunque migliorerà, lo so....

Conoscete il Kikoy?
Credo che sia abbastanza diffuso dappertutto, ma ovviamente io non l'avevo mai notato. Qui si nota meglio e soprattutto andando in giro nelle shopping mall si nota la compagnia che lo commercializza al di fuori del Kenya.
Il Kikoy è semplicemente un tessuto tradizionale, in diverse combinazioni di colori, che viene appunto commercializzato al di fuori del Kenya come se fosse una cosa esotica e quindi fatto pagare come tale.
Sto riflettendo su come coprire i bruttissimi armadi a muro (quindi non amovibili) in legno scuro che sono in casa nuova e questo tessuto è effettivamente una buona opzione, ma dopo aver visto i prezzi avevo dovuto un po' tarpare le ali alla mia vena creativa.
Ma leggendo un post sull'argomento nel blog Africa Expat Wives Club (che vi consiglio perché è carino...), la mia vena creativa ha ricominciato a dare segni di vita.

Ora, il punto sarà avventurarsi nella via delle stoffe, la Biashara Street, che si trova nel cuore della città, cercare di non perdersi tra i milioni di stoffe e disegni che ci saranno, cercare di non farsi fregare in quanto Mzungu evidente anche senza la M attaccata dietro la schiena e ritrovare la strada di casa, possibilmente con il Kikoy sotto braccio, forse accompagnata dal paziente Steven o forse più temerariamente con un (due, tre...) matatu.

Se io e la mia vena creativa sopravviveremo, credo che le camere dei bambini diventeranno davvero carine....

domenica 10 luglio 2011

Come non imbucarsi ad una festa

Non ho mai avuto una Mercedes.
Ho una FIAT 500 e ho avuto una FIAT Uno. In fondo non ho mai avuto qualcosa di diverso da una FIAT, quindi questa sarebbe una capitolazione, con grande gioia di Felix ovviamente.
Non è che abbia visto tante FIAT qui in giro comunque...
Martedì pomeriggio andiamo a vederla e se va tutto bene la prendiamo, insieme ad una lavatrice, quasi ugualmente importante vista la velocità alla quale i bimbi si rotolano nella terra rossa africana.

Ieri abbiamo sfruttato l'ultimo giorno della prova di Leni e le abbiamo riservato il meglio: sola con Filippo quasi tutto il giorno e noi tre ce ne siamo andati allegramente al Village Market (che sarà la mall più vicina a casa, quindi dobbiamo conoscerla bene, no?). Ovviamente ne abbiamo approfittato per fare un brunch all'Art Café che è il posto più occidentale che ho visto fin'ora, dove ci si sente veramente come se non fossimo in Africa, ma è taaaanto buono!

La sera abbiamo preso al volo l'occasione ed abbiamo comprato alcune cose dalla vicina di casa che parte tra due settimane (è un periodo di partenza in generale; ci sono almeno tre traslochi nel compound). Credo però che l'occasione l'abbia presa lei visto che ci ha venduto mobili IKEA come se fossero nuovi (tenuti bene, va detto, ma comunque usati!!). In fondo siamo noi scemi che ce li siamo comprati, ma ci piacciono e poi visto che IKEA qui non c'è, ne sentivamo la mancanza.....E noi che siamo scappati in Africa anche per deikeizzarci!!

Scoperta del giorno: UNKLESA, un'associazione che si propone di aiutare i partner (generalmente le mogli...) degli espatriati che lavorano per le Nazioni Unite in Kenya. Capito voi che abitate sul Lago ed avete seguito i mariti rinunciando al vostro lavoro e facendo i salti mortali per non diventare casalinghe disperate?? Qui in Kenya, in Africa, esiste un'associazione che voi nemmeno ve la sognate! Non a caso la Commissione non ne fa parte....
Ovviamente mi farò un giro da quelle parti, anche se appunto so di non rientrare nel traget...

Stamattina Filippo non ha minimamente accennato a modificare le sue abitudini, nemmeno per pietà dei poveri genitori che ieri sera alle 9.30 erano già distrutti. Si è svegliato come al solito alle 6.30.

Quindi tutti giù dal letto e via a fare colazione.
In questi giorni Sveva mangia solo due cose, una è il frutto della passione, cosa sana di cui siamo molto contenti e la seconda sono i Cheerios. La prima volta che mi ha detto che voleva gli anelllini con il miele le ho chiesto come li conoscesse e lei mi ha risposto li ho mangiati da Silvia, lei li mangia sempre a colazione.... Grazie Silvia!

Dopo siamo partiti alla volta del Nairobi National Park, dove si possono fare safari in macchina, ma anche un walking safari che ci sembrava una bella idea. Putroppo siamo arrivati lì ed abbiamo scoperto di aver dimenticato il foglio che dice più o meno che siamo residenti che ci dava diritto a pagare circa tre euro di biglietto invece di venti dollari a testa....Visto che nella zona c'erano anche altre cose interessanti, beh, abbiamo optato per le altre cose interessanti....

Ma la cosa importante è che fin lì ho guidato io!! Devo dire che da quando Steven, l'autista mi ha dato due dritte sul cambio automatico, la cosa è nettamente migliorata (e poi la Mercedes ha il cambio automatico, quindi devo imparare...).
Insomma, alla fine siamo finiti al Mamba Village, che oltre ad essere un resort con un sacco di cose da turisti, ospita alcuni animaletti interessanti come quelli qui accanto (quelli nella foto sono dei bambini; hanno solo tre anni e sono davvero piccolini....).
La Sveva ormai lanciatissima li ha anche accarezzati più volte, mentre Filippo tra un po' ne prendeva uno in mano e cominciava  a sbatacchiarlo per terra....menomale che il guardiano ha salvato il coccodrillino!
Silvia, ancora ai leoni non ci siamo arrivati, ma mi sa che hai ragione, Filippo gli tirerà la coda!


Nel complesso c'erano anche le tartarughe (grandissime...le ultime tartarughe che ho visto dal vivo sono quelle di Eugen e stavano sul suo terrazzo, sul tappetino di erba finta e forse non erano nemmeno tanto vive...)

Altre bestioline presenti erano gli struzzi (Mamma, va bene se uso un solo fegato di struzzo al posto dei trecento grammi di quello di pollo per i crostini toscani? Magari scopro una nuova ricetta...), i pavoni che non mi sono nemmeno data la pena di fotografare poverini, e la giraffa reticolata (credevate che di giraffe ce ne fosse un tipo solo eh? E invece no, qui ce ne sono di tre tipi: la Rothschild che abbiamo visto lo scorso fine settimana al Giraffe Centre, la Reticolata o Somala che a me piace di più della prima e la Masai, che non abbiamo ancora visto).
Dopo i vari animali ci siamo concessi un giro alle giostre molto africane del Mamba Village (con prezzi europei chiesti però in stile africano: appena scesi dalla giostra, sorriso a Sveva e sussurro alla mamma 200 scellini, né grazie, né per favore e ovviamente niente cartelli alla giostra....mi ci devo abituare e suprattutto capire se il biglietto lo chiedono a tutti e se costa uguale, ma mi sa di conoscere già la risposta...).

Dopodiché ci siamo fatti tentare dal profumino che arrivava dalla zona pappa dove stavano arrostendo più o meno un branco di capre e ce ne siamo fatti dare una spalla (pollo per i bimbi e menomale perché la capra era buona, ma un po' duretta...).

Rientro un po' più trafficato dell'andata (e menomale non ho guidato!) ed ho cominciato a capire qual'é l'incubo ricorrente di Felix...
Vabbé, va capito povero, l'aria che respiravamo fin'ora al massimo diventava irrespirabile quando i Robustelli concimavano (naturalmente) i loro campi illimitati....provate un po' voi a ritrovarvi di colpo con tutti questi tubi di scappamento ognidove, bloccati nel traffico e senza possibilità di svicolare (anche perchè ancora tutte le volte che vogliamo mettere la freccia parte il tergicristallo...).

Ad ogni modo lungo la strada ci sono anche cose divertenti che potrebbero fare arredamento secondo me...

Ultima nota della giornata. Il pomeriggio o del sabato o della domenica troviamo sempre una festa di compleanno al compound dove ovviamente ci imbuchiamo.
Questa domenica la festa era veramente divertente, con l'animatore, il clown, dolci stile americano con glasse fosforescenti e debordanti di cioccolato (ho scoperto una cosa favolosa fatta a base di rice crispies tenuti insieme da una roba appiccicosa che potrebbe anche essere latte condensato e ricoperta di ciliegine candite rosso lampeggiante...chi ne sa qualcosa me lo dica per favore...). 
La grossa differenza rispetto alla festa dello scorso fine settimana è stata che io e la Sveva eravamo davvero le uniche cose pallide (dopo i rice crispies) e quindi non è stato possibile imbucarci senza farci notare. In più appena arrivate l'animatore ci è venuto incontro chiedendo a Sveva se voleva giocare e ci hanno sgamato subito tutti....

Dopo l'imbarazzo iniziale la Sveva è stata spinta (leggi minacciata) ad integrarsi in più modi, ma anche aver vinto un gioco non è riuscito a fare il miracolo....L'unico momento in cui non stava attaccata ai tacos o alle gambe della mamma era quando doveva andare in giro a cercare caramelle e ciuccialecca (ndr leccalecca), cosa che poteva fare benissimo in solitario e senza dover necessariamente comunicare.

Vediamo se alla prossima festa da imbucati va meglio!

lunedì 4 luglio 2011

Giraffe e cambio automatico

Oggi siamo stati a vedere le giraffe del Giraffe Center. Devo dire che mi aspettavo un parco di una certa grandezza, ma credo di essere stata fuorviata dalla presenza massiccia di turisti americani, per cui mi aspettavo qualcosa con camminate, punti di osservazione, shops, ristorante e tutto il resto. Invece è un centro piccolino in cui la cosa più grande è comunque lo shop, con una torretta ad altezza giraffa da cui si possono dare da mangiare dei trucioli di non so che (sembravano pellets tanto per rendere l'idea...) di cui le giraffe vanno evidentemente golosissime. Ci ho provato una volta sola a nutrirle perchè dopo il primo pellet e la scia di bava che mi è rimasta sulla mano ho capito che non era cosa per me. La Sveva invece ci ha preso la mano lentamente, ma poi non la staccavamo più (dalla bava....). Unico incidente quando una delle tre giraffe le ha dato una testata; ci hanno spiegato dopo che è meglio non stare troppo vicini, specialmente se non si ha intenzione di nutrirle!! Comunque non è stata una cosa grave perché ha ricominciato quasi subito a farsi leccare le mani dalla lunga lingua scura delle giraffe.
Nel frattempo è passato anche un facocero che proprio bello non è, ma sembrava simpatico...

Ma l'evento della giornata per me è stato la prova di guida. Guidare a sinistra è facile (a parte che tutte le volte che volevo girare partiva il tergicristallo...), guidare sulle strade di Nairobi è fattibile (grazie, di domenica!), ma guidare con il cambio automatico è un delirio!! Non so esattamente cos'è, ma qualcosa mi manda in confusione; cerco continuamente la frizione e automaticamente inchiodo. Insomma, io ho una FIAT 500 del '73, la guido con la doppietta e ne sono fiera, sono all'antica, tradizionale...questa cosa del cambio automatico non fa per me!
Il problema è che la seconda macchina che dovremo comprare sarà con molte probabilità con il cambio automatico. E' la modernità, l'evoluzione della specie....sono retrograda e fiera di esserlo, ma ho paura che sia una lotta impari.

Dopo il Giraffe Center, Filippo si è addormentato in macchina (d'altra parte, il centro è praticamente a Karen, dall'altra parte della città....), quindi siamo rientrati a casa, anche perchè era prestino per il pranzo, ed abbiamo aspettato che il principino si svegliasse per poi uscire di nuovo alla volta del Sarit Center, un centro commerciale qui vicino, dove abbiamo pranzato (indiano per gli adulti e pizza per i bambini che alla fine hanno mangiato riso indiano e naan e la pizza ce la siamo portata a casa....), trovato un paio di scarpe nuove per Filippo (da Bata per circa cinque euro!), preso una mappa nuova di Nairobi in cui per un pelo rientra anche la strada della nostra nuova casa (e poi dall'ufficio di Felix continuano a sostenere che non è lontano....) e comprato una nuova scheda sim per connettersi con la chiavetta visto che a lavoro Felix non è ancora connesso per ragioni puramente commissioniche, come tutte le altre che ci stanno condizionando la vita in questi mesi.
Tutto questo entro le 14.

I tempi qui sono davvero differenti e Filippo ha smesso di dormire le sue belle tre ore pomeridiane....menomale che domani facciamo la prova con la babysitter che potremmo assumere nella nuova casa!

domenica 3 luglio 2011

Il Fioristrada

Diciamolo, se non avessimo la casa, dentro questa macchina potremmo dormirci!
Noi facciamo campeggio in un furgoncino VW, figuratevi cosa possiamo fare con questo coso qui.
Bene, stamattina ci siamo avventurati senza l'autista per Nairobi (Raf, la macchina è ancora tutta intera!) fino a, nientepopodimenoche, la residenza dell'ambasciatrice olandese che vende appunto questa macchinina.
D'altra parte, casa grande, macchina grande, giusto?
In fondo siamo noi che non siamo abituati, ma qui è piuttosto comune girare con il carroarmato (o il fioristrada come dice la Sveva), quindi ci abitueremo.
Dobbiamo ancora richiamare l'ambasciatrice e confermare, ma sembra un buon affare, quindi mi sa che confermeremo, così come abbiamo confermato il castello, dopo una serie di consultazioni telefoniche ed una notte di ragionamenti.
E se non andrà bene il castello, cambieremo....insomma, mica ci incatenano lì, no?

Oggi è sabato e siamo senza babysitter....mi sono già abituata e infatti facciamo un po' fatica a tenere a bada le bestioline, anche perchè qui Filippo dorme davvero molto meno nel pomeriggio e non so più cosa fargli fare; vuole continuamente uscire.....
Lunedì comunque proviamo la ragazza che Simon ci propone, Leni, quindi la prossima settimana grazie a questa prova, ne avremo due, una per figlio e direi che non è male!!
E se va bene, mi sa che la fissiamo anche per il prossimo finesettimana, così noi ci rilassiamo.
Forse sentiamo ancora un po' tutti la stanchezza (l'altitudine fa questo effetto??) perchè siamo un po' nervosetti e addormentati, ma non riusciamo davvero a riposare. Speriamo migliori.

Ultima nota; dopo la visita dall'ambasciatrice abbiamo fatto un salto al Village Market per farci la tonnellata di foto richiesta per i documenti (12 foto per ogni adulto e 6 per ogni bambino....e poi ci lamentiamo della burocrazia in Italia!) ed abbiamo approfittato per andare all'Art café dove i bambini hanno diviso amorevolmente un succo di mango per circa due minuti e poi cominciato a litigare e fare una tale baccano che abbiamo pagato e siamo usciti in tutta fretta......chissà tra quanto potremo rimetterci piede senza essere riconosciuti!