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giovedì 3 novembre 2011

Effetto Foresta

E vabbé, mettiamoci a scrivere!

Sto diventando sempre più pigra e le cose che succedono si accumulano giorno dopo giorno, tipo la pila delle cose da stirare e poi non so più da che parte cominciare...

Non che succedano grandissime cose, ma alla fine mi ritrovo a fare questi Rearder's Digest e capisco che faccia fatica leggerli (le mie statistiche del blog stanno crollando...aghhhh!).

  
Da circa una settimana (dieci giorni, via) sono circondata da vernici e pennelli; ho deciso di dare un po' di colore alle stanze dei bambini.

All'inizio volevo tappezzarle di kikoy (e per questo avevo fatto una prima incursione a Biashara street), poi mi sono resa conto che la cosa era impraticabile per una serie di validissimi motivi.

Allora ho lasciato sedimentare l'idea di interior design (e nel frattempo cercato di farmi un minimo di cultura sull'argomento, senza troppo successo....) per poi capitolare e rispolverare la solita cosa del cambiocoloreallepareti.

Ci ho messo circa cinque giorni solo per la stanza di Filippo e la cosa mi ha spaventato, ma poi mi sono ripresa con quella di Sveva: un giorno solo ed è venuta anche meglio!

 Adesso tutti e due sono tornati a dormire nelle loro stanze (che bello avere una stanza per gli ospiti!) e l'effetto è davvero bello.

Peccato che ancora debba rimettere a posto tutti i giochi, le zanzariere in modalità non provvisoria e soprattutto le tende alle finestre!

Già, le tende fanno parte del secondo capitolo del progetto interior design.

Ho comprato quasi un mese fa la stoffa e per ora l'ho solo tagliata. 
Prima aspettavo che Felix mi portasse la macchina da cucire (i vantaggi di viaggiare in business...Oltre alla macchina da cucire, nella valigia sono entrati anche quattro salami!). 
Poi ho trovato una serie di altre scuse qua e là e adesso mi ritrovo con le tende da fare di corsa....

Comunque, a parte le tende ed i dettagli le camere mi piacciono e visto il risultato ho deciso di decorare tutto il resto del castello (non proprio tutte le stanze anche perché il soffitto del salotto è alto sei metri!).

Finalmente poi posso dipingere come voglio io e non come dice Felix (lui dice con il rullo, cosa più che logica, a risultato garantito, ma io sono tradizionalista...se potessi scriverei il blog con la macchina di scrivere....). Il bello del pennello (che molti considerano un difetto direi) è che lascia le pennellate, ma ha me piace tanto quello che Felix ha definito Effetto Foresta.

Il problema maggiore che si pone non è tanto per le vernici ma per i pennelli; si fa fatica a (leggi è impossibile) trovare dei buoni pennelli ed è la prima volta che mi succede (giuro, non sapevo neanche potesse succedere...) che il pennello si consuma!

Ad ogni modo, l'effetto foresta si è fatto sentire anche al di là delle pareti delle stanze dei bimbi; non ho resistito ed ho mandato il mio primo curriculum (dopo secoli!) per un posto...al Word Agroforesty Centre.

Aspettiamo e incrociamo le dita...anche se ancora non mi sento proprio pronta per ricominciare a lavorare a tempo pieno!

domenica 17 luglio 2011

Un'antolipe al Tribe

Sveva sta imparando un sacco di nuove parole: in inglese, in swahili e in svevese. Oggi cercava l'antolipe al Safari Walk del Nairobi National Park.
Alla fine abbiamo trovato il bongo (un tipo di antilope per l'appunto) e la Sveva ha gridato Mamma, guarda, la renna!

Ha le idee ancora un po' confuse, ma abbiamo raggiunto un compromesso e deciso che quando Babbo Natale porta i ragali in Africa usa l'antilope...

Nel Safari Walk si vedono anche altri animali: ippopotami, ghepardi, iene, rinoceronti, scimmie, lucertole (mica le lucertoline verdi che si vedono da noi.... queste sono belle panzute, marroni, e con una linea chiara che corre lungo tutto il corpo) e ..... leoni.
Ovviamente quando Filippo li ha visti siamo stati contenti che ci fosse un vetro di separazione che teneva al sicuro i leoni.

Siamo stati dei turisti fortunati perchè abbiamo assistito ad una bella sfuriata tra leonessa e leone (l'ha messo a tacere in due zampate!) a distanza ravvicinata e appunto Filippo avrebbe anche partecipato volentieri se non fosse stato per il vetro.

La camminata alla fine è stata lunghetta (o forse non siamo ancora abituati noi), ma i bimbi hanno retto bene e sembra proprio che gli piaccia la vita in mezzo agli animali. Insomma, siamo pronti per un safari vero!

Pranzo classico con (sane) patatine per i bambini e pezzo di capra arrosto per il papà. La mamma questa volta ha optato per una tilapia in padella che sembrava essere stata preparata sabato... della settimana passata!

Se ci saranno conseguenze mi sento preparata ed ho già individuato gli ospedali in città.


Altre scoperte della settimana in breve. 

Biashara street. Ho comprato i primi kikoy (al metro) ed effettivamente conviene fare un salto in città invece di fermarsi nelle zone per visi pallidi, non solo per il prezzo, ma anche per la scelta. Ho fatto impazzire il negoziante e ci sono stata una vita, ma alla fine sono soddisfatta della scelta. Prevedo puntate con cadenza regolare (settimanale? troppo?) nella strada in questione e regali di natale monotematici quest'anno.

Alliance Française. In centro, un po' fuori mano vivendo a Runda. Propone una mediateca con libri che hanno tutta l'aria di essere lasciti degli espatriati francofoni (la zavorra europea che deve far posto alla zavorra africana quando si rientra insomma), videocassette che ad occhio e croce hanno la stessa origine e due sparuti scaffali di DVD. Però il bibliotecario mi si è rivolto senza indugio in francese e questo da solo è bastato a farmi sentire a mio agio!

Goethe Institute. Attaccato all'Alliance Française. Hanno corsi di tedesco ad un prezzo assolutamente improponibile da noi (e in fondo anche la distanza visto che a casa in Italia probabilmente dovrei arrivare fino a Milano!!). Peccato che il traffico rovini tutto e per fare due ore di corso ogni mattina (per tre mesi) dovrei passare nel traffico il resto della giornata.... Il fatto che mi si siano rivolti in tedesco questa volta non mi ha messo così a mio agio perché ho cercato di a) capire cosa mi avevano chiesto, b) elaborare una risposta sensata con un vocabolario limitato ed una grammatica da turco e c) articolare un nein convincente. Potevo anche fare cenno di no con la testa e avrei raggiunto lo stesso risultato, ma in metà tempo.

Amani Café. Un posto davvero carino, su Riverside Drive dove sono arrivata da sola, toppando clamorosamente la prima rotonda dove avrei dovuto girare, la seconda e facendo finalmente inversione alla terza (praticamente in centro città). Poi non contenta ho fatto su e giù per trovare il cancello giusto un paio di volte, ho chiesto a due o tre persone (dovrei iniziare le richieste di indicazioni stradali con un salve, sono un viso pallido, avrebbe la pietà di dirmi dove si trova questo o quello per favore?). Al di là dei dettagli geografici, l'Amani Café è davvero un posto interessante e non è solo un caffé, ma un progetto che si occupa di donne marginalizzate. Una bella scoperta insomma, grazie ad Elena!

Golden Spur. Ristorante di una catena sudafricana (che potrebbe passare per americana con decoro animalier) dove si mangia ciccia (carne per i non fiorentini) e roba grigliata, ma soprattutto dove ci sono un sacco di cose che tengono impegnati i bambini permettendo ai genitori di mangiare dignitosamente. Non si fermano alla classica tovaglietta di carta da colorare con i pastelli che ti portano dovunque con il menu (dovunque?....Forse dovunque negli autogrill svizzeri!), ma c'è proprio una stanza con cartoni animati in continuo, playstation, giocattoli e fuori un playground con trampolino, altalena, scivolo gonfiabile e struttura per l'arrampicata. Tutto ciò all'interno del Southern Sun (ex Holiday Inn), che ospita anche un parrucchiere ed una palestra (credo accessibile anche ai non ospiti dell'albergo) e la cosa mi ha dato un'idea genaile come dice la Sveva: una mattina ci porto bimbi e tata, li lascio a giocare e io faccio ginnastica in palestra e poi i colpi di sole!

KenyaBuzz Kids. Guida del KenyaBuzz, il portale di eventi, dedicata ai bambini. Notevole per le idee che dà a due sprovveduti genitori. Tanto per citare i suggerimenti: viaggiate con la tata così vi rilassate. Se non potete pagarle il biglietto aereo, mandatela in bus! Roba che ancora ci fa sorridere parecchio....

A proposito di tate e di cose alle quali ci si abitua in fretta: perché tutti hanno le tate anche nel finesettimana e noi no??

Consegne a domicilio. Lo so che è una cosa normale, ma noi veniamo dalla campagna e ormai ci siamo abituati ad andare a prenderci tutto (però abbiamo scoperto di recente che la pizzeria il Gambero consegna a domicilio, ma solo dopo le 8.30!).
Qui ovviamente ti portano tutto (magari non vengono proprio tutti fino a Runda, ma sicuramente potremo ordinare più che una pizza, anzi, mi sa che le pizze proprio non le ordiniamo, vista la reazione dei bambini alla prima pizza al Sarit Centre...).
Insomma, si ritorna alla civiltà finalmente!

Bene, adesso andiamo a trovare la nostra amica l'ambasciatrice e ci prendiamo il nostro fioristrada, così finalmente possiamo andare a fare i safari al Masai Mara...oddio, magari aspettiamo di ambientarci un po' prima di avventurarci, ma mi sa che non passerà tanto tempo perché davvero viene voglia di esplorare tutto qui!

Domani appuntamento al castello per capire a che punto sono con i lavori. Dall'ufficio dicevano che avremmo potuto trasferirci tra una settimana, ma visto che a me , qualche giorno fa, è sembrato tutto esattamente come l'abbiamo visto la prima volta (a parte l'ascaro che imbiancava il garage, fondamentale!), mi sa che dovremmo preparaci un piano B.

Il mio piano B è farmi sistemare al Tribe per qualche mese, ma non credo coincida con il piano B della commissione.....

lunedì 11 luglio 2011

M per Mzungu

Mzungu (pl. Wazungu) vuol dire straniero in Swahili ed è usato per descrivere principalmente i visi pallidi.

Quando siamo in giro ci facciamo notare appunto per il colorito, ma quando siamo in macchina non è sempre così evidente.

Ora, visti i miei problemi più che palesi con il cambio automatico (anche se la situazione è in netto miglioramento), oggi, mentre mi avventuravo in Lower Kebete (da sola!! Ho guidato da solaaaaa!!!), ho pensato che invece della P per principiante, dovrei esporre una M per mzungu (sottinteso mzungu con guida dall'altra parte) così magari i locali avrebbero un po' più di pazienza e pietà.

La situazione comunque migliorerà, lo so....

Conoscete il Kikoy?
Credo che sia abbastanza diffuso dappertutto, ma ovviamente io non l'avevo mai notato. Qui si nota meglio e soprattutto andando in giro nelle shopping mall si nota la compagnia che lo commercializza al di fuori del Kenya.
Il Kikoy è semplicemente un tessuto tradizionale, in diverse combinazioni di colori, che viene appunto commercializzato al di fuori del Kenya come se fosse una cosa esotica e quindi fatto pagare come tale.
Sto riflettendo su come coprire i bruttissimi armadi a muro (quindi non amovibili) in legno scuro che sono in casa nuova e questo tessuto è effettivamente una buona opzione, ma dopo aver visto i prezzi avevo dovuto un po' tarpare le ali alla mia vena creativa.
Ma leggendo un post sull'argomento nel blog Africa Expat Wives Club (che vi consiglio perché è carino...), la mia vena creativa ha ricominciato a dare segni di vita.

Ora, il punto sarà avventurarsi nella via delle stoffe, la Biashara Street, che si trova nel cuore della città, cercare di non perdersi tra i milioni di stoffe e disegni che ci saranno, cercare di non farsi fregare in quanto Mzungu evidente anche senza la M attaccata dietro la schiena e ritrovare la strada di casa, possibilmente con il Kikoy sotto braccio, forse accompagnata dal paziente Steven o forse più temerariamente con un (due, tre...) matatu.

Se io e la mia vena creativa sopravviveremo, credo che le camere dei bambini diventeranno davvero carine....