domenica 23 settembre 2012

Nouvelle cuisine

E' arrivata la cucina nuova.

Cucina nel senso del blocco fuochi e forno.

Doveva arrivare circa un anno fa quando, entrando al castello, ci siamo resi conto che la cucina, il blocco cucina, era piccolo per lo spazio che aveva lasciato tra i mobili e facendo notare la cosa, dall'ufficio ci hanno risposto prontamente che ci avrebbero fornito di blocco cucina a sei fuochi anziché a quattro.
Perché no? ci siamo detti e mi sono precipitata al Nakumatt piena di buona volontà a vedere i modelli (tre) per avere un'idea del prezzo e prendere anche qualche misura in modo da non avere sorprese.

Perdita di tempo.

La sorpresa arriva sotto forma di blocco cucina a sei fuochi, con forno più piccolo del blocco a quattro e fuochi non funzionanti. Omini che portano dentro casa scatoloni, che caricano la vecchia cucina e poi la riscaricano dalla macchina, scusi, scusi dovevamo controllare prima, rimediamo subito hakuna matata.

Subito è durato qualche mese, fino a quando Mama Africa (che nel frattempo ha fatto sapere a Felix di non voler più dialogare con me direttamente...) ci informa che le cucine del Nakumatt non sono all'altezza (??) e che dobbiamo scegliere tra quelle del miglior posto per gli elettrodomestici che c'è in città; Hot Point al Sarit Center.

Al tempo non eravamo ancora africanizzati sui tempi, quindi ci fiondiamo da Hot Point il pomeriggio stesso a scegliere il modello dei nostri sogni.

Scartiamo la marca Elba, quella della vecchia cucina e l'unica in commercio al Nakumatt, pubblicizzata come la vera cucina italiana con tanto di bandierina. Avete mai avuto una cucina Elba voi? Neanche mai sentito parlare...

Scegliamo una Ariston e ci sentiamo protetti, modello fighissimo, grigio metallo (grigio metallizzato? Come si dice??) sei fuochi, forno normale e spazio per la bombola del gas accanto. 
Non scegliamo una con formo grande quanto la cucina stessa perché non ho intenzione di mettere su una panetteria e non scegliamo una con forno a gas perché non vogliamo andare a ricaricare la bombola del gas ogni settimana (già che la tata quando cucina i fagioli li cuoce per tre ore - tre - perché non li mette a mollo la sera prima altrimenti perdono sapore...).

Mama Africa ci ringrazia per la velocità nella nostra scelta e dice di far partire l'ordine.
Dice.

Da quel momento a venerdì scorso non abbiamo saputo più nulla della nostra cucina e francamente me l'ero anche dimenticata.

Venerdì scorso Filippo non si è fatto male e questa di per sé è una buonissima notizia.
Noi dovevamo uscire a cena e io dovevo cuocere dei biscotti per il té del sabato (no, non facciamo un té al sabato in maniera regolare, non siamo ancora a questo punto...), avevamo fatto tardi con una serie di giretti ed ero un po' di corsa.

Era proprio il momento giusto per cambiare la cucina, insomma.

E infatti arrivano gli omini (non gli stessi) e ci portano uno scatolone gigantesco con dentro la cucina dei nostri sogni.
Quasi.
Era Ariston ed era grigio metallizzato. Ed aveva sei fuochi.
Poi però aveva un forno da panetteria a gas.

Con Felix ci siamo guardati un attimo negli occhi e non c'è stato tanto bisogno di parlare; sapevamo che mettere in discussione l'ordine equivaleva a ricevere un'altra cucina tra circa un altro anno, probabilmente con il forno giusto ed elettrico, ma anche con sei piastre elettriche invece dei fuochi, giallo canarino e di una  sconosciuta marca giapponese.

Ci siamo tenuti la Ariston che al di là di tutto è una signora cucina e ha un prezzo allucinante (in Italia probabilmente costa un terzo...).

Il problema è che se accendo un forno così grande non posso più fare una torta sola. Le alternative sono diventare obesi nel giro di pochissimo tempo o smettere di usare il forno.

Il fatto che per accendere il forno a gas mi serva quasi una scatola di fiammiferi, spinge per la seconda...

2 commenti:

  1. Io con il fornetto tipo De Longhi piccolo, esterno ed elettrico mi trovo benissimo...si trova da Nakumatt? Io ovviamente avrei scelto la cucina giallo canarino di una sconosciuta marca giapponese ;-)

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    1. Ma scherzi?? Un De Longhi? Una vera marca italiana, non una che fa finta di esserlo?? No, quello al Nakumatt non lo vedi neanche dipinto. Si trova solo in uno speciale negozio di design, in centro, accanto alla castello presidenziale e in tutto il Kenya ce l'hanno in tre. Costa quanto un ranch e i tre esemplari che hanno venduto qui sono impreziositi con swarovski, placcati oro e a forma di elefante....
      Comunque se vuoi vado a fotografare quella giallo canarino e se ti piace parlo con Mama Africa (ci faccio parlare Felix, insomma...)

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