venerdì 8 luglio 2011

Tour de Mall

Mica credevate davvero che avrei aggiornato il blog tutti i giorni?
Succedono talmente tante cose che non trovo il tempo di mettermi al computer.....Scherzo, ci sono anche le giornate senza troppe cose da dire, quindi cerco di evitare post su cosa abbiamo mangiato a pranzo e a che ora ci siamo alzati, anche perchè altrimenti diventa una specie di grande fratello, molto più noioso perché non basta piantarsi davanti alla TV, ma bisogna pure fare lo sforzo di leggere (non ce l'ho con voi, ce l'ho con il grande fratello...).

Dunque, due giorni sono passati senza neanche un'uscita e questo ha rallentato molto i ritmi. Gli avvenimenti salienti direi che sono stati tre.

Uno. E' passata a trovarmi Elena, anche lei espatriata da circa due anni a Nairobi ed ancora una volta è stato evidente come sia diversa la condizione di espatriati....era mai venuto nessuno a conoscermi a casa sul Lago? Figuriamoci! Invece Elena è stata molto carina e mi ha dato un sacco di dritte.

Due. Il supermercatino favoloso dove sono finita per caso non è in Peponi road, ma Lower Kebete. Ero così sicura che che ieri pomeriggio abbiamo preso la macchina e siamo andati dritti alla meta. Era tutto assolutamente uguale: stazione di servizio, parcheggino, farmacia, macelleria e piccolo supermercato (vabbé dai, chiamiamolo alimentari e non se ne parla più!), ma quando ho fatto per salire lo scalino ed entrare nel negozio mi sono resa conto che qualcosa non tornava. Il negozio all'interno era molto chiaro, mentre me lo ricordavo piuttosto in penombra, gli scaffali sembravano più diradati e meno affollati di prodotti, la frutta stava dove doveva essere la cassa, ma soprattutto avevo addosso almeno sei paia di occhi indiani che aspettavano solo che entrassi ufficialmente nel negozio per salutarmi e sorridermi come possibile cliente. E invece sono rimasta lì per qualche secondo, ho fatto finta di aver dimenticato qualcosa ed ho fatto marcia indietro mentre l'abbozzo di sorriso di benvenuto si smorzava sui visi dei commessi.
Poi abbiamo trovato il vero supermercatino favoloso, ma solo dopo esserci fermati ad un chioschetto lungo la strada a comprare manghi, banane e ananas.

Tre. Giovedì mattina ho cercato di trovare una scuola a Sveva. Figurati, le scuole internazionali accettano sempre, sono private! Come no? Quando ho chiesto se la lista d'attesa di nove bambini era fluida, nel senso che, come in Italia, le mamme iscrivono il figlio in cinque scuole diverse per poter scegliere, quindi alla fine essere decimo in lista d'attesa equivale ad avere il posto, mi sono sentita rispondere, con un sospiro che sottintendeva qui non siamo in Italia, un no gentile ma secco. E questa era la seconda scuola nella mia lista. La prima mi ha confermato la lista d'attesa, ma più flessibile non perchè sia una scuola italiana (figuriamoci, è quella tedesca!), ma perchè apriranno un nuovo padiglione a settembre. Ad ogni modo è tutto da confermare, quindi per non rimanere proprio a piedi mi sono fatta una lista di altre scuole. A dire la verità la lista c'è, ma contavo tanto di potermi rilassare con la seconda scuola, invece no, panico! A quel punto ho dimenticato tutte le analisi delle scuole che avevo fatto in Italia (questa è troppo religiosa, questa è troppo americana...) ed ho cominciato a telefonare a tappeto pregando in giapponese che prendessero Sveva a settembre. La buona notizia è che se ci dà buca la scuola tedesca, possiamo sempre mandare Sveva in una scuola super religiosa e americana che ha un sacco di posto. La cattiva notizia ancora non la so, ma solo perché non ho approfondito sul perché abbiano così tanto posto....

E veniamo alla giornata di oggi, con uscita (dalle 9.30 alle 16.00...direi che questa si può chiamare quasi spedizione) di ricognizione per capire dove comprare tutte quelle cose che ci serviranno nella casa nuova quando ancora non avremo la nostra roba e che dopo diventeranno doppie.
Ho trovato la mia mall preferita (peccato che sia dall'altra parte della città rispetto a dove vivremo...): la Junction.
Magari sarà perché è relativamente nuova (il Sarit center in confronto sembra roba dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) o forse perché i negozi che ho visitato hanno un'aria ordinata e pulita, ma mi sono innamorata ed ho trovato praticamente tutto quello che ci serve. Trovato ma non comprato perché ancora non ci capisco molto con il cambio e voglio capire bene....e forse perché voglio avere una scusa per tornarci! Ho trovato una commessa carinissima che mi ha accompagnato per tutto il negozio spiegandomi la differenza tra un letto King size ed un 3/4 (in pollici all'inizio, poi quando ha visto che tra prezzi in scellini e lunghezze in pollici stavo diventando scema, mi è venuta in soccorso), arrampicandosi sugli scaffali per prendermi la forchettina da dolce della linea con le punte giuste per Filippo e aprendomi tutte le scatole di set di pentole per farmi controllare lo spessore del fondo. Tutto questo non con la promessa che avrei messo la lista nozze nel loro negozio!!
E poi, dopo questo giro estenuante stile il prezzo è giusto, ho fatto un salto da Zucchini, la catena di negozi di frutta e verdura, dove ho trovato cose che avevo solo studiato sui libri all'università e sono rimasta scioccata per aver speso così poco ed aver riempito il frigo di verdure.

Tutto questo solo fino a mezzogiorno!!
Infatti poi sono passata alla ricognizione dello Yaya Centre, dove per poco non potevamo abitare temporaneamente. Lì ho iniziato subito male perdendomi e passando quattro volte davanti alla banca del piano terra, presidiata da due militari con mitra in vista che alla quarta volta devono aver pensato che potevo non essere la svampita che si perde, ma una rapinatrice esperta che fa finta di essere svampita per rapinare meglio. Visti gli sguardi minacciosi ho pensato che era meglio salire al primo piano. Ed ho salito le scale con tutti che mi venivano incontro e si spostavano fino a che non ho capito che ero dal lato sbagliato....come in strada con la macchina insomma!
Dopo aver vagliato tutti i negozi dello Yaya ho fatto anche una puntatina al supermercato del piano terra (senza passare di fronte alla banca!) e mi sono ripersa tra gli scaffali. Quello dove ho perso più tempo in assoluto è stato quello delle spezie; e io che credevo di avere tante spezie strane a casa! L'unica persona che avrei voluto accanto a me in quel momento era la Giu che sono sicura le conosce tutte davvero....
Comunque sono riuscita a comprare altre patatine (di arrowroot....provate voi a vedere su wikipedia che cos'è!), succhi, schifezze varie, ma questa volta con la coscienza pulita perché nel bagagliaio della macchina mi aspettavano le verdurine di Zucchini.
Ce la farò a tornare ad una dieta sana ed equilibrata, lo so!

E a proposito di dieta, in tutto questo girare ovviamente i bimbi sono rimasti a casa (altro giorno con due tate, quindi ero in una botte de fero) e sapete cosa hanno mangiato? Ugali. Hanno rifiutato il riso ed hanno chiesto di mangiare ugali.... probabilmente perché si mangia con le mani, conoscendoli!

1 commento:

  1. Un pò di Firenze

    Cara Fulvia

    Nei tuoi "pellegrinaggi alimentari", hai trovato i fegatini di pollo? Potresti fare i crostini alla toscana; lo sai che Felix ne va matto ! Ma io credo che non li venderanno a kg come in Italia. Probabilmente per 300 grammi di fegatini dovrai comprare circa 10 polli !!
    Comunque io ti mando la ricetta, semmai te ne fossi dimenticata.

    un abbraccio

    la mamma....è sempre la Mamma !

    Ingredienti per 4 persone:

    1 noce di burro
    1 cipolla
    qualche foglia di prezzemolo
    mezzo gambo di sedano
    mezza carota
    una manciata di capperi sotto sale( precedentemente ben dissalati) o sotto aceto
    2 acciughe
    pane casalingo tostato ( o in mancanza pane a cassetta tostato)
    olio extravergine d'oliva
    300 g di fegatini di pollo
    sale

    Fare un leggero soffritto con abbondante cipolla e poco sedano, carota e prezzemolo, aggiungere i fegatini e lasciare insaporire rigirando spesso. Salare, aggiungere pepe nero e lasciare cuocere per circa 15 minuti, eventualmente aggiungendo un po' di brodo di pollo.

    Portare i fegatini a cottura, tritarli finemente insieme ai capperi ed alle acciughe. Infine ammorbidire il composto con una noce di burro e spalmare sui crostini

    RispondiElimina