sabato 23 luglio 2011

La notte porta consiglio

Ho letto un po' di tempo fa, non ricordo più dove, che quando uno si sveglia nel cuore della notte e non riesce a riaddormentarsi dopo più di mezz'ora, quaranta minuti, si deve alzare, farsi una camomilla, leggere o fare qualcos'altro di rilassante, ma è assoloutamente inutile e controproducente starsene a letto a rigirasi da una parte all'altra.
Bene, non l'ho mai fatto perché mi faceva troppa fatica alzarmi e farmi una camomilla e soprattutto perchè pensavo che il giorno dopo l'avrei scontata con gli interessi, perché è noto che quando la mamma ha sonno ed è cotta è quello il giorno in cui i figli faranno più casino di tutti.

Verso le 3.30 stanotte Filippo ha lanciato un urlo e io da brava mamma premurosa sono scattata su come una molla e sono andata a controllare: aveva perso il ciuccio, il cucciolo!
Ciuccio è una delle tre parole fondamentali che a quasi due anni sa dire, insieme a pappa (che porebbe essere confuso a volte con papà, ma vi assicuro che lui intende cibo) e ancora, generalmente detto quando il piatto è vuoto.
Filippo ha capito la vita; mangia come un bufalo e dorme e quando c'è qualcosa che non va basta un urlo e la mamma scatta.
Tipico maschio italiano insomma.

Ho provato per quasi un'ora a riaddormentarmi e poi ho deciso di tentare e mettere in pratica il suggerimento.
A metà e male, ne sono sicura, perché non mi sono fatta la camomilla (dovrei scendere al piano di sotto, ma più che altro fare rumore per aprire il safe heven, il cancello che isola il piano più alto dove stanno le camere da letto e che ci mette al sicuro da eventuali incursioni notturne...in un compound dove c'è un livello di sicurezza esagerato e ci sono più guardie a giro che residenti; tanto per dire, l'altra sera avevo lasciato le luci della macchina accese e una guardia ha suonato per avvertirci). 
Non mi sono nemmeno messa a leggere per non accendere la luce e svegliare anche Felix.
Mi sono messa a fare la cosa che dicevano di non fare: stare davanti al computer che effettivamente sveglia ancora di più.
Però sto ascoltando Nick Drake che è molto rilassante, ma non credo basti.

Il fatto è che non sono più stanca.

L'effetto altitudine e cambio di clima è passato (cambio di clima per ridere; qui dovrebbe fare freddo in inverno e pare che sul Lago piova a dirotto e sia l'estate peggiore!), il superlavoro di stare dietro alle piccole pesti tutto il tempo lo fa qualcun'altra (dalle 9 alle 5 che non è tutto il tempo, ma vi assicuro che fa una differenza incredibile!), quindi io non ho altro da fare se non riposarmi!
Un attimo, qualcosa faccio anche io, ma sono attività rilassanti se comparate al superlavoro sopracitato e dimostra che il mio stato prostrato di depressione strisciante e malumore costante, sottolineato da un totale abbandono del mio aspetto fisico, era dovuto, oltre che al tempo umidiccio del Lago, anche al superlavoro. 
Non sono fatta per fare la supermamma 24 ore al giorno e questa è una conferma!

Tra le attività di questa settimana:

Supervisione dei lavori in casa nuova. Come se fosse casa nostra e soprattutto in ristrutturazione! La supervisione è consistita in: a) arrivare alla casa da sola, sbagliando strada ovvimente e finendo in periferia (come se Runda non fosse già da quelle parti o come dice Felix più vicina ad Addis Abeba che a Nairobi...), b) incontrare le persone della commissione che sulla carta dovrebbero seguire l'avanzamento della cosa e che vedevano lunedì la casa per la prima volta, prendendo appunti sulle cose da fare...a due settimane dalla data in cui dovremmo trasferirci lì, c) spiegare per la quarta volta al padrone di casa che non voglio che mi lasci le tende in affitto a 75 euro al mese perché non le uso (non so se sono io strana a non usare le tende o qui c'è un businness incomprensibile con le tende per cui pare quasi il pezzo più importante dell'arrendamento delle case...) e d) comprare finalmente le cose che ci serviranno nel primo momento in casa, in attesa del container, dopo aver comparato i prezzi di tutta Nairobi più o meno.
Adesso abbiamo tutto, persino una friggitrice (che come è noto è un bene di prima necessità) dataci in regalo dalla vicina di casa austriaca che ieri ha fatto il trasloco e voleva palesemente liberarsene, insieme ad una bottiglia di Aperol che non so perché l'ha fatta pensare a me (associazione di nazionalità? Quelle robe tipo pizza, mafia e mandolino?) ed un set per giocare a pelote per i bambini (Ma forse sono un po' piccoli no? Cresceranno e poi ce l'hanno nel sangue, siete italiani o no? Veramente io sapevo che il pelote è spagnolo! Vabbé, italiani, spagnoli, fa lo stesso...).

Sviluppo del senso del commercio. Test pratico presso due mercati masaai. Numero degli oggetti acquistati: ridicolo (cinque più un gentile omaggio), ma adesso ho un quaderno pieno di numeri di telefono e indicazioni su tutto quello che i masaai cercano di vendere ai turisti a Nairobi. In più mi sono fatta un sacco di amici; alla fine della prima mattina, al mercato del Westgate Mall, i venditori mi fermavano dicendo Adesso scrivi anche il mio numero e quello che vendo, voglio esserci anch'io sul tuo quaderno! Credo mi abbiano scambiato per una commercinate anche se ho spiegato un sacco di volte che non lo sono e che starò qui per qualche anno, quindi non sono disposta a pagare prezzi turistici sennò vado in fallimento subito e che insomma, mi considerino un viso pallido certo, ma almeno residente (e fa differenza, vi assicuro!).

Nuove amicizie. Il pacchetto di benvenuto di Raf includeva, oltre alla casa, la macchina, la tata e l'autista, anche le amiche. Il risultato è che Filippo ha già incontrato due volte la sua nuova amichetta Vivi che ha la stessa età e probabilmente andrà allo stesso asilo da gennaio (e che anche lei è per metà teutonica), Sveva domani è invitata alla festa di compleanno di Luca (già a sentire il nome le si sono illuminati gli occhi, visto che il suo grande amore dell'asilo sul Lago è Luca appunto. Quando ha incontrato il Luca di Nairobi che non ha quell'aria così mediterranea e non è più alto di lei, c'è rimasta un po' perplessa, ma poi mi ha confessato Sai mamma, in fondo è bravo anche questo Luca qui!) e io ho fatto conoscenza con le relative mamme e adesso ho un sacco di dritte che spaziano dagli ospedali/pediatri ai parrucchieri. In più ieri ho pranzato con Boyana, la tipa che ci vende la macchina (nel senso che noi gliel'abbiamo pagata per intero e lei ancora non ce l'ha data perché i documenti non sono pronti...ma noi ci vogliamo fidare!) e che lavora per l'UNKLESA, già citato in qualche post precedente, dove non ho assolutamente possibilità di entrare perché è solo per consorti di chi lavora per le UN, ma mi ha spiegato che esiste un altro network di volontarie che è invece aperto a tutte le altre consorti e che organizza moltissime cose (io che avevo snobbato il Club delle Donne d'Europa sul Lago....).

Cooking. Ahhh, finalmente ho così tanto tempo che ho ricominciato a cucinare. Non per la sopravvivenza, proprio a cucinare dico! Lo scopo che mi sono prefissa è adattare piatti classici alla disponibilità di cibo locale (per esempio, cucinandola ho capito che la sukuma è una parente nemmeno troppo lontana delle cime di rapa...magari adesso trovo delle orecchiette di tef e metto su un ristorante interculturale, tipo il Toscocina di Firenze). Come al solito ho esagerato, quindi adesso abbiamo in frigo roba per aprire appunto il ristorante, ma conoscendo i componenti della famiglia so che non mi devo preoccupare troppo.

Ciuccio, pappa e ancora appunto....magari riesco a fargli imparare per favore come quarta parola, almeno sarebbe un bufalotto con una sua educazione!

Intanto sta spuntando l'alba e il coro di uccellini africani sta prendendo vita.  Tra poco la luce vincerà la barriera delle tende e sveglierà Filippo che tirerà tutti giù dal letto (me no questa volta, olé!).....Penso di sapere a cosa servono le tende adesso! Dov'è che ho messo il numero del padrone di casa??


2 commenti:

  1. Mi spaventa l'idea che il mio nipotino che " mangia come un bufalo", possa diventare come uno dei famosi BIG FIVE africani !!.
    Un consiglio per la mamma ( ovvero mia figlia):
    1) fare in modo che il frigo non sia troppo pieno
    2) cucinare piatti italiani solo con ingredienti italiani ( se ci sono!)
    3) controllare che l'ago della bilancia non vada troppo a destra!

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  2. Tutto molto interessante ma....75 euro al mese per delle tende!!!???? Senti, io vado all'Ikea, ne riempio un cargo e ci mettiamo in affari!

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