mercoledì 25 luglio 2012

Emisfero Nord


Non c’è molto d’interessante e soprattutto niente di africano in questo periodo, a parte i kikoy per coprire Filippo che dorme, i miei sandali masai con i quali ancora non riesco a camminare senza attirare l’attenzione – non per i sandali ma per come cammino io con le infradito – l’antizanzare al neem che puzza come una raffineria e tiene sì lontane le zanzare ma anche tutti gli altri esseri viventi e quelle due o tre tonnellate di orecchini e perliname di varia natura che mi sono portata dietro togliendo spazio a qualcos’altro di fondamentale che per fortuna non ho ancora individuato.


Siamo stati una settimana scarsa sul Lago ed è stato un vortice di dentisti, otorini – ancora la mia storia con l’otite non è finita – amici, barbecue , gelati, gelati, gelati e latte della fattoria.

Sveva è stata la più impegnata, con ben due sleep over (dormite fuori? Come si traduce??) ed uno strascico di stanchezza che ci portiamo dietro da giorni.

Filippo invece è impazzito quando si è reso conto che il suo papà che già così adora, ha un regno che si chiama garage con annessa officina, popolato da quelle creature meravigliose che sono i pikipiki d’epoca.

Papà, a parte una puntata in ufficio, si p finalmente ritrovato in vacanza e mamma si è scoperta più hakunamatatica del previsto e non ha fatto quasi mai programmi, ha passato l’aspirapolvere una sola volta in una settimana, non ha mai – mai – cucinato (grande invenzione la mozzarella!) e ha lavato un bicchiere ed un cucchiaino, senza neanche troppo impegno.

In compenso ha fatto un esame delle intolleranze alimentari (in erboristeria; il papà è ancora lì che ride…) per scoprire che non solo è intollerante a tutte le cose buone che ha mangiato nell’ultimo anno, ma che non ha più un solo minerale in corpo (ok, esagerazione per esigenze sceniche) e questo spiega una serie di cose interessanti, dalla stanchezza cronica all’otite infinita. Ripeto, Felix è ancora lì che ride e magari è un esame finto, ma a questo punto le provo tutte….

Dopo una settimana di Lago, miracolosamente senza pioggia, siamo partiti alla volta della Toscana a bordo nel nostro fedele Melindo, unico ad avere contemporaneamente la revisione, l’assicurazione e il bollo, evento questo estremamente raro per i nostri mezzi di locomozione e vista la folle velocità di crociera di ben 100 km/h, abbiamo fatto una prima sosta in un campeggio nei pressi di La Spezia pagando circa la metà del campo tendato di Sweetwaters (solo perché la tenda ce la siamo portata noi, immagino), pieno zeppo di olandesi e con Sveva che non riusciva proprio a capire che strano tedesco parlassero quelli là.

E poi siamo arrivati sulle colline toscane per una settimana di relax in piena campagna dai nonni e in compagnia della tribù  di cuginetti in migrazione dalla Francia.

Adesso ce la stiamo godendo, grazie anche ai ritmi quasi africani di questo posto sperduto, la consapevolezza di essere in vacanza, l’assenza di qualunque altro pensiero e l’euforica sensazione di scoprire che sì, siamo ancora capaci di prenderci cura dei nostri figli nonostante un anno di tata che è la cosa più figa del mondo ma che durerà quanto la nostra avventura africana e tornerà poi ad essere una zucca allo scoccare della mezzanotte.

….ok, ho sbagliato favola, ma il concetto è quello!

4 commenti:

  1. Benvenuta in Italia!!! Io invece sto per lasciarla per un pò, giro in Austria e visita di Praga...mi presti il furgone? è bellissimo!!!:-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dipende...hai circa due mesi di tempo per fare un giro così lungo per Melindo?? Grazie del complimento, riferisco alla dolce metà, che è il suo giocattolo :-).
      Buone vacanze!!

      Elimina
  2. Risposte
    1. Perché? Perché?? Ci hai sfamati ben due volte in una settimana, contribuendo al mio non cucinare e ti sono estremamente grata. In più mi hai tenuto la figlia quasi un giorno intero....
      Perché ti senti in colpa??

      Elimina