martedì 22 novembre 2011

Black Out

Da un po' di tempo a questa parte la nostra scheda sim Safaricom, qui a Runda, prende malino.

Promette una velocità spaventosa (comunque mai raggiunta...), ma che è sempre stata più che dignitosa, soprattutto se la paragono ai primi tempi sul lago (primi tempi; quattro mesi, in attesa che si decidessero ad allacciarci alla rete del telefono nazionale italiano...quattro mesi!), quando mi connettevo con la chiavetta USB e mentre aspettavo che si caricassero le pagine, mi facevo il caffé, leggevo due agine di un libro, facevo qualche telefonata (breve, d'accordo) e quasi quasi avevo anche il tempo di farmi le unghie.

Finalmente (!) la chiavetta africana si è adeguata a quelli che ci si aspetta siano standard africani.
E va più o meno a manovella.
In sensibile miglioramento però.
Mettete insieme questo indiscutibile ostacolo tecnico e la mia pigrizia più che assodata e capirete il perché dell'ultimo black out di questo blog.

In più siamo stati in vacanza per cinque giorni sul lago Naivasha che ha il vantaggio di essere vicino, cosa non di poco conto con due bimbi piccoli, e comunque pieno di cose da scoprire per noi che ancora non abbiamo battuto a tappeto la regione.

Invece di rivolgerci alla solita agenzia (non possiamo continuare per tre anni a rivolgerci ad un'agenzia, no?), Felix ha trovato un simpatico sito online che indica le disponibilità di una serie di cottages in giro per il Kenya.


E così siamo finiti al Lahai Cottage, di proprietà di un ex ufficiale della marina inglese che si occupa, tra una partita di golf ed una nuotata in piscina, di assicurare un minimo di pensione agli ex ascari kenioti fedeli a sua maestà prima dell'indipendenza (e per questo probabilmente ignorati dal governo keniota..).


E che tra una chiacchiera e l'altra ci racconta che Kabul è una città bellissima, specialmente in questo periodo e noi annuiamo come ebeti fino a che non capiamo che sta parlando di quella Kabul e non di una ridente cittadina inglese che lui pronuncia Càbul, dove sua figlia trentenne studia e si diverte.

E poi non dite che siamo noi strani ad essere partiti per il Kenya!



Il Lahai Cottage, oltre ad essere carinissimo, avere una vista spettacolare, una piscina che purtroppo non siamo riusciti ad usare, un giardino favoloso ed un orto che potrebbe sfamare mezzo Kenya, ha una peculiarità: il BBQ viene benissimo!

Tu dici che vuoi fare il BBQ alle 6.30 e ti trovi la carne da cuocere pronta su un piatto, tutta l'attrezzatura necessaria (forchettoni, pinze, etc...), le pannocchie pulite perfettamente senza neanche un filino (le compro con le foglie, eh, avete mai provato a pulire una pannocchia da tutti i filini??), la carbonella in quantità precisa per la carne che vuoi cuocere, alla temperatura perfetta per il tipo di carne e non devi fare altro che mettere tutto sulla griglia, controllare e portare in tavola.




Ah, la tavola si apparecchia e si sparecchia da sola ed eventuali altre pietanze di cui potreste sentire la necessità si cucinano da sole e sono pronte perfette per l'ora di cena.

Ok, va bene, non è magia...si chiama Jane, la cuoca a disposizione che arriva puntuale anche la mattina a rifare i letti e lavare le tazze della colazione e Peter il fuochista silenzioso.


Insomma, una meraviglia di vacanza!

2 commenti:

  1. Il bello e' che questa forma di turismo in Kenya si definisce "self catering"!

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  2. caspita un bbq così lo saprebbe fare anche Luca!

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