martedì 30 ottobre 2012

Naivasha...


Macché, sono sempre uguale, non ce la faccio a scrivere regolarmente!

Vado a caso, ormai lo sapete, quindi rassegnatevi e controllate di tanto in tanto se ho scritto qualcosa, magari è la volta buona. Oppure usate i Seguimail e Seguipost in fondo alla pagina (sempre che li abbia configurati bene...).
Ma datemi un'occhiata di tanto in tanto!

Allora, la pausa, oltre che alla mia proverbiale pigrizia è dovuta al fatto che siamo stati per due fine settimana di seguito nello stesso posto a Naivasha: l'Elsamere conservation trust.


Il posto è davvero carino (altrimenti non ci saremmo tornati dopo sette giorni, no?), la storia del posto è di quelle che fanno tanto Mal d'Africa, un po' del genere Karen Blixen, ma siccome non ci hanno fatto un film con Robert Redford, allora è un po' meno conosciuto.

Ma gli addetti ai lavori lo conoscono. E' la casa di Joy e George Adamson che negli anni cinquanta hanno dedicato la loro vita ai leoni e ne hanno cresciuti alcuni, la prima dei quali si chiamava Elsa, da cui il nome del posto, per poi rilasciarli nel loro ambiente naturale.

Il posto è bello non soltanto
perché è direttamente sul lago (abbiamo fatto due escursioni, di cui una nel mezzo di un temporale riducendoci peggio di spugne bagnate con i nostri pile...), non solo per il museo pieno di foto ingiallite di due tipi che si fanno leccare la faccia dai leoni e dormono con loro (Filippo era muto...e tenete conto che sta davvero imparando a chiacchierare da radioSveva e in più in tre lingue), non solo perché il buffet è curato e vario (e pure sano, che non fa male vista la quantità di cibo fritto e rifritto che circola nei lodges), ma anche per le persone che gestiscono tutto, dai cottages per i turisti al centro educativo dove si accolgono scuole per qualche giorno per fare scoprire la storia di Elsa, Joy e George e la natura africana che può essere così affascinante e terribile insieme.



Naivasha è vicinissima a Nairobi, circa un'ora di macchina (da casa nostra che si trova già dalla parte giusta, altrimenti sarebbero due ore, di cui una di traffico cittadino!) ed è più o meno il posto di villeggiatura veloce, per un fine settimana appunto; abbastanza poca macchina da fare se comparato a Laikipia, l'altra zona coloniale per eccellenza dove ci vuole un po' di più e infatti i ricconi non si spostano più in macchina ma in aereo.

In più Naivasha è dove tutti i produttori di fiori hanno messo su le loro serre; tutti i tulipani che passano da Amsterdam e che arrivano la mattina semicongelati al mercato dei fiori, arrivano da qui.
Ok, quasi tutti, va...

Insomma, ci siamo innamorati di Naivasha per una serie di motivi, non ultimo il fatto di aver trovato un ceramista che fa dei lavori carinissimi e dove Sveva si ferma a fare vasetti e tazzine tutta presa dalla sua vena artistica crescente.

A proposito, ieri la maestra di arte, Marianne, mi ha ripetuto che Sveva è proprio portata per l'arte e la direttrice, Thurit, invece che è proprio proprio portata per l'agricoltura  che quando raccoglie l'insalata sa proprio come fare e che ha veramente il pollice verde.
Mi sa che la cosa che dice da un po', da grande voglio fare l'artista contadina, la dobbiamo prendere un po' più sul serio...

Ad ogni modo, è bello aver trovato questo posto, sia Naivasha in sé, ma anche l'Elsamere, così vicino a casa, che ci permette delle evasioni rapide dal traffico e dalla routine di Nairobi. Mi sa che lo sfrutteremo in futuro, magari non due per due finesettimana di fila.


L'unico problema, se proprio vogliamo trovarne uno, sono le zanzare (tigre, non malariche), che arrivano quando arrivano i papiri.

I papiri sono qualcosa di spettacolare; una massa enorme verde che si sposta da una sponda all'altra del lago a seconda della stagione e ovviamente del vento, dei tronchi, giuro, tronchi che non immaginavo nemmeno che si muovono come zattere e che da un giorno all'altro possono seriamente impedire ad una barca di uscire al largo.

E che purtroppo sono una habitat ideale per le maledette zanzare tigre che arrivano a sciami e pungono attraverso qualunque tipo di tessuto (l'unica zona non massacrata è stata quella protetta dagli stivali di gomma; pile, jeans non gli fanno neanche il solletico...).


Ecco, sì, l'unico punto negativo sono loro che per una particolare combinazione di vento e temperatura il primo fine settimana non si sono fatte vedere e che ci hanno indotto a lasciare a casa il repellente per zanzare quando siamo tornati il secondo e..zac! Beccati in pieno.




In realtà nel cottage c'era un bomboletta di Mortem (ok, si chiama Mortein in realtà....), ma il nome mi fa troppa paura e ho preferito farmi massacrare dalle zanzare.

Quindi, questa la parte turistica della lunga pausa.

Poi c'è stata anche una settimana un po' più intensa all'ospedale psichiatrico, in cui ho dovuto un po' farmi valere per ottenere quello che volevo, ma alla fine ne è valsa la pena.

Insomma, tutto nella norma.

A parte qualche nottata scompigliata da allarmi, black out e spiriti che si aggirano per il castello e che credo si preparino per la festa di Halloween.

Ma di questo parlerò nel prossimo post...

6 commenti:

  1. Cominciavo a preoccuparmi...:-)ma visto il posto che hai descritto ti perdono...proprio da mal d'Africa...mi è tornato in mente un telefilm che vedevo da bambina e che parlava proprio di una leonessa chiamata Elsa...mi sa che è la stessa...i miei ricordi sono molto offuscati ma farò qualche ricerca!!!Che bello...partirei ora...vabbè...penserò alle zanzare va...ogni tanto in tv sento qualche brutta notizia che riguarda il Kenya, anche Nairobi...leggere della tua vita mi tranquillizza, conferma l'opinione che ho sul terrorismo fatto dai tg, sul loro esagerare e cercare la notizia a ogni costo, mi fa vedere che la vita ha aspetti belli e sereni anche a Nairobi come in ogni altra parte del mondo...grazie!!!

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    1. Eh, eh...sono nata pigra io!
      Per quanto riguarda il terrorismo dei tg non commento, non ci sarebbero parole! Non che non ci siano state granate, persone morte o rapite, ma questo non vuol dire che non esistano anche in Europa certe cose e certi pazzi. Qui fa più scena perché si parla di pirati somali e guerre tribali (vedrai con le elezioni a marzo!) e questo richiama immagini lontane che ci fanno più paura, ma se penso a certe notizie di cronaca in Europa non saprei proprio scegliere. Non dico che Nairobi sia una città sicura per carità, ma io mi sono sentita insicura a Roma più che a Nairobi per dire, forse perché qui sei prevenuto mentre a Roma quasi quasi non te l'aspetti.
      E poi vabbé, c'entra anche un po' di fortuna o sfortuna in certi casi.
      E comunque le zanzare di Naivasha non sono malariche ;-)

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  2. Trovato!!!"Nata libera", telefilm del 1974 sui coniugi Adamson e la leonessa Elsa!!!

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    1. E' lui, e' lui! Non ho letto il libro, ma ora che l'ho scoperto voglio farlo...

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  3. Sveva artista contadina ce la vedo tantissimo!

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    1. Io la vedo artista, casinista e distratta....il lato contadino lo devo ancora scoprire, ma mi dicono dalla regia che c'è. Sarà che non avendo io un lato proprio contadino non riesco a riconoscerlo...

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