lunedì 27 febbraio 2012

Uno, Due, Tre...Stella

Non ricordo come sia riuscita con Sveva, ma ad un certo punto per farmi ubbidire ricorrevo al famoso e minacciosissimo uno, due e tre.

Non ricordo nemmeno di essere arrivata a tre, ma ricordo benissimo il periodo di sfida con il due e mezzo, due e tre quarti e via dicendo.

Mi stavo giusto chiedendo come avessi fatto ad instaurare quel meccanismo per cui appena il genitore (mamma) solleva il pollice e dice uno, il bambino capisce che è l'ora di ubbidire o sono guai. 

Lui/Lei non sa che il problema non è tanto farsi ubbidire, ma trovare quali guai siano abbastanza guai per persuaderlo/a a non riprovarci. Ed è per questo che il genitore (mamma) cerca qualunque strategemma pur di non dire tre (sono arrivata a ricominciare facendo finta di non saper contare....).

Comunque non riuscivo a ricordare come avessi fatto con Sveva, quando è arrivato inaspettato il momento di iniziare con Filippo e la cosa mi ha preso completamente alla sprovvista.

Ho cominciato a contare (precedendo il tutto con un adesso conto, eh?) e la cosa incredibile è che non solo ha funzionato alla prima, come se la reazione fosse  in qualche modo codificata nel DNA, ma che se vado abbastanza lentamente non devo neanche dire due e basta sollevare l'indice che Filippo ubbidisce.

Credo che questo meraviglioso periodo di grazia durerà tanto quanto Filippo ci metterà a capire in quali difficoltà mi mettono il due e mezzo e il due e tre quarti....

2 commenti:

  1. Io sono cresciuta a pane e unduetre....ma i Patasgnaffi a quanto pare sono più sgamati

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