lunedì 22 agosto 2011

Waxing the fish

L'esperienza alla spa del Naivasha Simba Lodge è stata particolare.
Paricolare non è la parola giusta, ma non riesco a trovare niente altro. Forse alla fine del post, dopo averla descritta, mi verrà la parola migliore.

Non sono mai stata in una spa, ma in fondo non volevo fare niente di particolare, tipo massaggio con le pietre calde o maschera al caviale.

Volevo semplicemente una ceretta ed ho pensato che una spa di un lodge abituato a ricevere turisti poteva dare maggiori garanzie rispetto ad un'anonima estetista di non so dove a Nairobi.

Quindi fiduciosa sono passata dalla spa per prenotare e mi hanno detto di telefonare per prendere appuntamento.

Wow, che professionalità.

Allora sono tornata in camera ed ho chiamato il numero della spa.
E non c'era posto per tutto il pomeriggio.

Wow, richiestissima, deve essere proprio buona
, ho pensato.

Quindi ho prenotato per il giorno successivo una ceretta praticamente completa (visto che ci siamo , facciamole bene le cose, no?).
Quanto ci vorrà? ho chiesto prenotando.
Un'oretta circa.
Buono, anche come tempi sembrava adattarsi agli standard da muzungu.

E arriva l'ora dell'appuntamento; mi accoglie una ragazza con limetta da unghie in mano e sorriso smagliate. Le spiego un po' quello che volevo e decidiamo di inziare dalle gambe. Mi accomodo sul lettino ricoperto di asciugamani color pesca con il logo del lodge, lei accende una specie di lampione che illumina impietoso lo stato delle mie gambe e va a prendere qualcosa.

Torna con una specie di zupperina ovale di vetro, di quelle che si usano per le salsine al ristorante, piena di cera color salsa rosa...ed un coltello da pesce.

E comincia a spalmarmi sulla gamba la salsa rosa che nel frattempo si stava già solidificando, quindi il lavoro somigliava più a quello del muratore che intonaca con la cazzuola che quello di un'estetista che fa la ceretta.
Il tutto condito da una ragnatela di salsa rosa che si andava tessendo tra la zuppiera di vetro, gli asciugamani color pesca, le mani della tipa e le mie gambe.
Lì ho notato che, nonostante la limetta da unghie, le sue mani non erano poi così così manicurate.
Ho fatto due più due e sono giunta alla conclusione che le mie conclusioni del giorno precedente dovevano essere proprio sbagliate.
E ho deciso che avrei permesso a quella tipa dalle unghie tenute peggio delle mie di farmi la ceretta solo per mezza gamba, e mi è dispiaciuto dover fare le cose simmetriche e sacrificare anche la seconda mezza gamba.

Ma la scena era appena iniziata ed il peggio doveva ancora venire.

Non sto a spiegare l'anatomia pilifera della mie gambe, ma penso che sulla pelle dei visi pallidi sia particolarmente facile vedere se c'è bisogno della ceretta oppure no. Nonostante il faro (bilanciato per altro da una finestrella stile carcere ad altezza watussi ed in più con una bella tenda spessa), la tipa sembrava assolutamente incapace di vedere dov'era già passata con la salsa rosa e il coltello da pesce. A peggiorare la sua posizione va detto che prima di passare con la salsa rosa, infarinava il tutto con circa un chilo di borotalco (che poteva anche essere farina, vista la totale assenza di profumo...), quindi le zone non fatte diventavano particolarmente visibili.

Dopo aver indicato inutilmente le zone incriminate per almeno cinque minuti e seriamente impietosita per lo stato in cui ormai versava la povera tipa, ho chiesto timidamente se mi dava il controllo della situazione e mi sono ritrovata sul lettino ricoperto da soffici e appiccicosi asciugamani color pesca a farmi la ceretta come a casa con la tipa che mi chiedeva consigli su che cera usare e come le cerette venissero fatte in Europa (Europa detto con lo stesso tono di luna, più o meno).

Sono uscita dopo tre quarti d'ora, non sono sicura di potermi mettere una gonna al ginocchio e con il rimpianto di non averle suggerito di sostituire il coltello da pesce con uno da burro che credo sarebbe stato più accettabile, almeno visivamente.

5 commenti:

  1. davvero esilerante!!!!!!Alice mi chiede insistentemente perché mi rotolo dalle risate.....come spiegarglielo!!!!! Ti spediamo un kit fai da te per ceretta completa!!!! Filippo farebbe di meglio!!!!

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  2. ciao fulvia sto facendo delle prove per comunicare non ci far caso sono un pò imbranata come mi suggerisce lo zio franco ma ci riscirò ne sono convinta ciao a presto.

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  3. Ciao Fulvia, vedrai che prima o poi riesco a leggere tutti i tuoi post. In ogni caso per consolarti in tema di estetiste all'avanguardia un mia amica lo scorso anno andò da una estetista mentre era in calabria per farsi fare un pedicure. L'estetista invece di usare una pietra pomice ha usato una lima tagliandole il calcagno. ...e' andata a finire al pronto soccorso con tre punti per il taglio provocatole....non aveva il coraggio di dirle che le stava facendo male oltre al sangue che colava. Come vedi in fondo in Africa sono un pò più avanti di noi...!
    ciao. Apo

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  4. Carissima Fulvia!

    I tuoi racconti a volte diventano esilaranti...vedi questo della super professionale spa! ;-)
    Sta venendo fuori proprio un bel diario che tiene conto di questa splendida avventura...chissà mai che diventerà la vs casa per un bel po' di tempo!

    Ti abbraccio forte.
    Lety

    Ps: ogni tanto controlli anche la tua posta?

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  5. sono morta dalle risate!!! Raf

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