domenica 4 marzo 2012

La parola magica

Filippo parla sempre di più.
Alla sua maniera, interpretabile, e in quattro lingue.

Adesso la sfida è fargli dire le parole giuste, tipo per favore e grazie.

Lui ha deciso che queste due è meglio dirle in inglese, e va bene, basta che le dica.
Quindi tutte le volte che chiede qualcosa, bisogna fargli dire la parola magica, a volte suggerire la P iniziale e poi lui parte con il suo Piiis.

Grazie non viene sempre, ma quando ci riesce urla un bel Tenkù.

Non è swahili, ripeto, è inglese.

Il problema è che ha capito che quando dice Piiis, le cose arrivano automaticamente.

Ieri l'ho trovato che picchiava la Sveva in salotto urlando Piiis.

L'altra mattina invece voleva la seconda porzione di non ricordo cosa (la seconda è nella norma, l'eccezione è la quarta...) e come al solito gli ho chiesto la parola magica.

Lui ci ha pensato un po' e mi ha risposto 'Ncoa.

No, faccio paziente e sorridente, non è ancora, qual'è la parola magica?

Mi guarda e mi risponde Mangia!

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