Il chapati è una specie di piadina di origine indiana che qui in Kenya è diffusissima, tanto da fare concorrenza all'ugali.
Quando ho chiesto alla tata se lo poteva preparare per farcelo assaggiare, mi ha risposto che ci voleva un sacco di tempo e che bisognava essere in due. Al che ho messo da parte l'idea del chapati per un po'.
Oggi però la tata è andata a fare la spesa e stasera ha annunciato che avrebbe fatto il chapati (annuncio arrivato quando stavo per buttare la pasta, appena in tempo!), quindi ho chiesto educatamente se potevo aiutarla a fare qualcosa, non avendo idea di che faccia avesse il chapati e come si preparasse.
Lei mi ha risposto che potevo roll, intendendo impastare, e in un attimo mi sono trovata a fare ginnastica impastando una bella quantità di farina con acqua, olio e sale con lei che stava a guardare e continuava a dire, roll, roll....
Finito di dirigere la mia rollatura, mi ha istruito su come fare le piadine in questione e si è stupita che le sapessi fare così bene. Ho risposto che ero italiana dopo tutto e che era come fare una pizza e si è messa a ridere.
Quando le ho chiesto cosa c'era di così lungo da fare per il chapati mi ha risposto che la cosa lunga era rollare.
Insomma, mi ha fatto fare la parte antipatica facendomela passare per una cosa figa....
Ad ogni modo non era poi così lunga questa rollatura (chiedete a Filippo che continuava ad urlare pappa, pappa...); dopodiché le piadine sono state fritte e la casa si è riempita di odore di chapati.
Sveva e Filippo si sono sbafati non so quanti chapati accompagnati dalla sukuma (la competizione alimentare per la sukuma in casa ha raggiunto livelli impensabili) e alla fine eravamo tutti strapieni perché il chapati sembra una cosina sottile e innocua, ma è una botta peggio dell'ugali!
Direi che ormai possiamo chiedere la nazionalità alimentare qui....
il chapati migliore e' quello Somalo!
RispondiEliminache bei bimbi!
fe