
Immagino di sì.
E vi succede anche di finire in situazioni in cui non
volevate finire e non avere il coraggio di dire di essere stati fraintesi?
A me sta succedendo e mi ripeto che se sono così stupida
da non avere il coraggio di spiegare un malinteso, mi merito appieno di essere
in questa situazione.
La storia è questa.
Durante il mio ultimo delirante periodo all'ospedale
psichiatrico, mi sono persa una serie di attività scolastiche che non si
ripeteranno più, nelle quale i genitori erano invitati a partecipare come
volontari. Attività come fare i biscotti di Natale con i bambini nella cucina
della scuola. Ok, Natale si ripeterà l'anno prossimo, ma sarà diverso perché
Sveva sarà già alle elementari e non avrò l'occasione di fare biscotti a scuola
con entrambi i miei bambini.
Quindi me la sono persa. Per un lavoro idiota
all'ospedale psichiatrico.
Converrete con me che non ne valeva la pena.
Quindi appena libera (letteralmente; appena uscita
dall'ospedale psichiatrico l'ultimo giorno!) ho dato la mia disponibilità a
partecipare alle attività della scuola.
Purtroppo nella foga non sono stata particolarmente
selettiva o accorta o semplicemente non ho capito un tubo e ho creduto il
contrario.
Fatto sta che era appena girato un email per chiedere
disponibilità ad aiutare durante/per una festa estiva non meglio
specificata e io, incontrando la rappresentante dei Gufi, la classe di Sveva
(sì, l'asilo tedesco ha rappresentanti per ogni classe e una struttura di
comunicazione genitori-asilo che niente ha da invidiare al consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite!), le sorrido e piena di entusiasmo le dico che
sono libera dal lavoro e mi piacerebbe fare qualcosa di più nelle attività
scolastiche.
Nella mia testa pensavo ad una torta alle carote e cocco
che mi viene da Dio, da vendere a fette durante questa non meglio specificata
festa estiva.
Immaginatevi quindi la sorpresa di vedere dopo qualche
giorno un email dal titolo Sommerfestplanungskommittee (magari
qualche spazio non avrebbe fatto male a nessuno...) e un testo che diceva Mio nome, Heike and
Nadine are happy to be on the team too. Are we all free next Friday to meet in the
school cafeteria at 8am?
Ora, prima di tutto di che accidenti stava parlando? Eravamo passati da festa estiva a comitato
pianificatore della festa estiva senza battere ciglio, mi ritrovavo
parte di un team di sconosciuti e in più adesso che finalmente non dovevo
stressare tutti la mattina per arrivare in tempo al lavoro, dovevo stressare
tutti per farmi arrivare in tempo ad una riunione del Sommerfestplanungskommittee alle otto di un venerdì mattina in cui tra l'altro avevo già un
appuntamento con Hayet che se le do buca un'altra volta mi sbrana (credetemi,
Hayet può sbranare, l'ho vista in azione...)?
Ecco, una persona intelligente avrebbe risposto a quel
messaggio, gentilmente, spiegando il malinteso e proponendo la torta alle
carote e cocco.
Io no.
Quindi adesso sono parte del Sommerfestplanungskommittee che è composto da gente normale e
gente meno normale.
Tipo una signora di circa centoventi chili che ha
chiaramente specificato che se vogliamo vendere dolci durante la festa, il
ricavato di ogni dolce deve andare alla classe del bambino della mamma che l'ha
fatto, perché ci sono dolci che vendono e dolci che non vendono e non è giusto
punire tutti se una mamma fa un dolce da schifo.
Tenete conto che la festa riguarda l'intera scuola che ha
dodici classi più sei dell'asilo.
Ci vuole un ragioniere.
O forse la tipa è una ragioniere e si è sottilmente
offerta di tenere la contabilità delle fette di torta vendute.
Oppure è una pasticcera vista la stazza e vuole il suo
momento di gloria.
Ad ogni modo, è stato il momento in cui ho capito di
essermi cacciata in un casino.
E poi è passata Hayet che ha minacciato di sbranarmi.
Devo trovare una via d'uscita, anche non
particolarmente elegante, non importa, basta tirarmi fuori...
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