Non c’è molto d’interessante e soprattutto
niente di africano in questo periodo, a parte i kikoy per coprire Filippo che
dorme, i miei sandali masai con i quali ancora non riesco a camminare senza
attirare l’attenzione – non per i sandali ma per come cammino io con le infradito
– l’antizanzare al neem che puzza
come una raffineria e tiene sì lontane le zanzare ma anche tutti gli altri
esseri viventi e quelle due o tre tonnellate di orecchini e perliname di varia
natura che mi sono portata dietro togliendo spazio a qualcos’altro di
fondamentale che per fortuna non ho ancora individuato.
Siamo stati una settimana scarsa sul Lago
ed è stato un vortice di dentisti, otorini – ancora la mia storia con l’otite
non è finita – amici, barbecue , gelati, gelati, gelati e latte della fattoria.
Sveva è stata la più impegnata, con ben
due sleep over (dormite fuori? Come si traduce??) ed uno strascico di stanchezza
che ci portiamo dietro da giorni.
Filippo invece è impazzito quando si è
reso conto che il suo papà che già così adora, ha un regno che si chiama garage
con annessa officina, popolato da quelle creature meravigliose che sono i
pikipiki d’epoca.
Papà, a parte una puntata in ufficio, si p
finalmente ritrovato in vacanza e mamma si è scoperta più hakunamatatica del
previsto e non ha fatto quasi mai
programmi, ha passato l’aspirapolvere una sola volta in una settimana, non ha
mai – mai – cucinato (grande
invenzione la mozzarella!) e ha lavato un bicchiere ed un cucchiaino, senza
neanche troppo impegno.
In compenso ha fatto un esame delle
intolleranze alimentari (in erboristeria; il papà è ancora lì che ride…) per
scoprire che non solo è intollerante a tutte le cose buone che ha mangiato nell’ultimo
anno, ma che non ha più un solo minerale in corpo (ok, esagerazione per
esigenze sceniche) e questo spiega una serie di cose interessanti, dalla
stanchezza cronica all’otite infinita. Ripeto, Felix è ancora lì che ride e
magari è un esame finto, ma a questo punto le provo tutte….
Dopo una settimana di Lago,
miracolosamente senza pioggia, siamo partiti alla volta della Toscana a bordo
nel nostro fedele Melindo, unico ad
avere contemporaneamente la revisione,
l’assicurazione e il bollo, evento questo estremamente raro per i nostri mezzi
di locomozione e vista la folle velocità di crociera di ben 100 km/h, abbiamo
fatto una prima sosta in un campeggio nei pressi di La Spezia pagando circa la
metà del campo tendato di Sweetwaters (solo perché la tenda ce la siamo portata
noi, immagino), pieno zeppo di olandesi e con Sveva che non riusciva proprio a
capire che strano tedesco parlassero quelli
là.
E poi siamo arrivati sulle colline toscane
per una settimana di relax in piena campagna dai nonni e in compagnia della
tribù di cuginetti in migrazione dalla
Francia.
Adesso ce la stiamo godendo, grazie anche
ai ritmi quasi africani di questo posto sperduto, la consapevolezza di essere
in vacanza, l’assenza di qualunque altro pensiero e l’euforica sensazione di
scoprire che sì, siamo ancora capaci di prenderci cura dei nostri figli
nonostante un anno di tata che è la cosa più figa del mondo ma che durerà
quanto la nostra avventura africana e tornerà poi ad essere una zucca allo
scoccare della mezzanotte.
….ok, ho sbagliato favola, ma il concetto
è quello!
Benvenuta in Italia!!! Io invece sto per lasciarla per un pò, giro in Austria e visita di Praga...mi presti il furgone? è bellissimo!!!:-)
RispondiEliminaDipende...hai circa due mesi di tempo per fare un giro così lungo per Melindo?? Grazie del complimento, riferisco alla dolce metà, che è il suo giocattolo :-).
EliminaBuone vacanze!!
Ecco adesso mi sento in colpa!
RispondiEliminaPerché? Perché?? Ci hai sfamati ben due volte in una settimana, contribuendo al mio non cucinare e ti sono estremamente grata. In più mi hai tenuto la figlia quasi un giorno intero....
EliminaPerché ti senti in colpa??