domenica 8 aprile 2012

Paradiso tropicale

Avete presente il film Laguna Blu? Quello con Brooke Shields di un po' di tempo fa? No, non fate il conto di quanto tempo fa, per favore...

Ecco, non sono così scema da essermela immaginata così la nostra vacanza, più che altro perché l'idea non andava molto d'accordo con la presenza di due figli, ma diciamo che un paradiso tropicale standard me l'ero immaginato.

Ok, non voglio neanche essere quella che dice male di tutto e vi giuro che non lo sono e che sono convinta della scelta del luogo.


Potevo forse essere più accurata nella scelta della casa!

Siamo alle Mauritius, perla dell'oceano indiano, scelta con il seguente ragionamento:

1. Un posto che sia non malarico ad aprile, quando le grandi piogge investono Kenya e Tanzania e li fanno pullulare di anofele. La mia affannosa ricerca su siti di vario genere, tra cui OMS e vari ministeri della sanità, ha identificato i seguenti paesi: Mauritius e Seychelles. Le Seychelles, decisamente più vicine alla costa del Kenya, avevano il vantaggio di un costo minore del biglietto aereo, compensato immediatamente con l'affitto di qualunque struttura, solo per la prima giornata del soggiorno. Quindi abbiamo optato per le Mauritius.

2. Abbiamo due amiche/conoscenti mauriziane quindi ho pensato di essere abbastanza in una bote de fero con i consigli. Un po' come se qualcuno chiedesse a me cosa fare e dove stare a Firenze. Ovviamente gli darei il numero di mamma. Nessuna delle due amiche mi ha dato il numero di mamma...

3. I bimbi non ci stanno quindici giorni in safari (nemmeno noi per questo!) e Sveva ha raggiunto l'età in cui deve familiarizzare con il mare o finirà come me che al massimo sembro un cane a quattro zampe nell'acqua, quindi il mare era imperativo.

4. In Kenya inizia ora la stagione delle grandi piogge, poi c'è l'inverno, poi le piccole piogge...insomma, di sole se ne parla a fine anno, quindi dovevamo trovare il modo di approfittare di tutto il sole tropicale disponibile (detta così sembra che il Kenya sia un posto bruttissimo, ci manca anche che il sole tramonti alle tre del pomeriggio e si può scambiarlo per la Finlandia...)
Ora, noi siamo quelli che difficilmente si affidano alle agenzie di viaggio (l'abbiamo fatto qui in Kenya appena arrivati e ci siamo trovati bene devo dire, ma a parte questo, il massimo di agenzia di viaggio per noi è stata quella del Centro Turistico Studentesco...), quindi ho iniziato una (seconda) affannosa ricerca su internet.


Piccola parentesi. Il nostro pediatra italiano, tutte le volte che sono andata a far visitare i bimbi con mille dubbi e domande su qualunque cosa di cui internet mi avesse la pulce nell'orecchio, mi rispondeva sempre, calmo, sorridente e con quell'aria che ti fa sentire imbecille Signora, internet serve per prenotare le vacanze....

Adesso ho la prova che non è vero.

Per due settimane sono stata inondata di risposte con disponibilità, prezzi, offerte speciali, richieste di giustificare perché non avessi scelto questa o quella struttura, cartine con bandierine per fare il piano vacanze, schemi di pro e contro, confronti tra metrature di appartamenti, ampiezza di piscine e distanze dalla spiaggia. Sono arrivata anche alle foto da satellite e lì mi è sembrato di esagerare.

Tutto questo per scegliere una villa, così definita, che sembrava molto carina, molto spaziosa, che aveva a disposizione una macchina e che si affacciava sul mare (sì, insomma, se uno non si rendeva conto che nel mezzo c'era la costiera...)
La manager della struttura (ecco l'agenzia di viaggio, accidenti!) sembrava molto simpatica, affabile e attenta ad ogni nostra richiesta. Il posto era tra quelli consigliati dalle amiche/conoscenti, quindi ci è sembrato tutto a posto.



A due giorni dalla partenza, la manager carina ed affabile ci informa che la villa non è più disponibile a causa di danni al sistema elettrico provocati da una settimana di piogge e cicloni tropicali, ma che ci avrebbe sistemati in un'altra villa, più costosa ma che lei ci avrebbe dato eccezionalmente allo stesso prezzo e che avrebbe fatto in modo che la nostra vacanza fosse assolutamente indimenticabile.


Francamente tutta la mia attenzione si è concentrata sulle piogge ed i cicloni ed ho pensato che se le due settimane successive fossero state uguali a quella appena finita la nostra vacanza sarebbe stata rovinata. Non mi è passato nemmeno dall'anticamera del cervello che la vacanza potesse essere rovinata  dalla casa, tanto più che avevo, in fase di selezione, accuratamente evitato tutte le proposte in residence, Clubmed o altre cose a cui siamo decisamente allergici.


Il viaggio aereo meriterebbe un post a parte, e qui dico solo che è stato un disastro ed ho rischiato (sostiene la hostess) di avere seri problemi (legali? penali?) all'arrivo per aver evitato che Sveva facesse pipì sul seggiolino. Mi pare che una cosa simile sia successa recentemente a Depardieu che in più ha fatto pipì nel corridoio davanti a tutti e non è finito in galera.

Dimenticavo che non mi chiamo Depardieu...

Comunque siamo arrivati sull'isola, in ritardo non imputabile a nessuno della nostra famiglia e il viaggio in taxi dall'aeroporto ci è sembrato infinito. La manager carina ed affabile si è offerta di farci trovare fish&chips all'arrivo in villa.

All'arrivo in villa ci siamo fermati al cancello dove il guardiano ha fatto scrupolosamente il suo dovere e ci ha fatto aspettare qualche minuto per verificare che fossimo effettivamente gli ospiti attesi.
Quel qualche minuto è stato sufficiente perché leggessi la targa fuori dal cancella della villa e mi rendessi conto (inconsciamente, perché coscientemente l'ho dovuto ammettere solo all'arrivo davanti alla porta) che era lo stesso nome di una struttura - un residence! - che avevo erroneamente contattato all'inizio, solo che la manager carina ed affabile me l'aveva detto in inglese invece che in francese.
Orrore!

Ci siamo trovati stanchi affamati con bimbi semifrignanti in un residence di appartamenti uno addossato all'altro, con un giardinetto microscopico che dalle foto doveva invece essere carino e spazioso, addossato alla rete che divide la proprietà dalla strada costiera, chiaramente trafficata e rumorosa, biancheria stesa all'uscita sul giardinetto, mobili puzzolenti di muffa (è piovuto, i cicloni...) e dozzinali, piscina condominiale a forma di fagiolo utile al massimo da usare come sfondo per una foto truffa sui paradisi tropicali, corredata da ponticello in legno, stile asiatico da cui Filippo sarebbe finito di sotto alla prima occasione e per corredare il più triste fish&chips che abbiamo mai vista in vita nostra.

Il termine villa ha un significato leggermente diverso qui, questo ci è apparso chiarissimo.

La manager carina e affabile ci è venuta a trovare il giorno successivo, ci ha proposto un'altra villa, cioè un altro appartamento in un altro residence, con spiaggia un po' più lontana (leggi: c'è da usare la macchina) e finiture meno di pregio, ma per lo meno non fatiscenti.

La villa in questione non è disponibile per l'intero periodo, ma ci stiamo attrezzando per non rimanere sotto un ponte (sempre su internet, ahimé!) e da quando la manager carina ad affabile è stata pagata e ci siamo poi resi conto che il prezzo della villa è inferiore a quello della nostra prima scelta con problemi elettrici, non si fa più viva.....

I bambini per fortuna non hanno risentito troppo della delusione dei genitori e si godono il mare e la piscina (meno a fagiolo e senza ponticello asiatico).

Fa un caldo micidiale, o forse è solo una questione di umidità, le zanzare, pur non essendo anofele, sono una calamità (oggi una guardia mi ha guardato le gambe e commentato non Wow che gambe!, ma Accidenti signora quante pinzature!) e essendo in passato stati colonizzati dai francesi, i mauriziani hanno mantenuto tradizioni deleterie come il croissant, ma qui lo fanno semicotto e con proporzioni burro: farina di 100:2, quindi torneremo a casa tutti belli cicci e faremo tanta invidia alla tata che nel frattempo avrà perso i due o tre etti che ha faticosamente messo su in questi mesi a Nairobi.

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