martedì 20 marzo 2012

Drive

Questa volta lo ammetto; non ho voglia di scrivere.

Di piccole cose ne sono successe, sicuramente molte in paragone con quelle che di solito uso come pretesto per un post.

Filippo è stato malato tre volte e Sveva una nel giro di due settimane, ci siamo fatti numerosi giri in ospedali, pronti soccorsi, pediatri veri o presunti, abbiamo fatto venire a Filippo il terrore delle medicine, giocandoci per sempre la possibilità di ridargli un antibiotico in maniera normale.

Papà nel frattempo ha continuato a svolazzare per l'Africa (adesso è di nuovo in Sudan) e ancora non si ferma.

Mamma ha sostenuto un colloquio presentandosi con una tanica di benzina (è una lunga storia, potevo scriverci un post..), ha avuto il posto e le manca talmente tanto il lavoro che ha già cominciato a fare le cose base pur non avendo ancora firmato un contratto.

La tata è sempre più triste perché non vuole che mamma lavori...di solito sono i figli, ma a volte succedono cose strane.

Il computer di mamma ha deciso di autodisintegrarsi proprio quando serviva di più, ma questa volta mamma era pronta e ha salvato i dati prima dell'esplosione.

Sveva ha iniziato ad andare a cavallo con la sua amica Flora e sembra davvero che le piaccia.

Filippo parla, in italiano con mamma, in inglese con la tata e in tedesco con la maestra e per la prima volta nella mia vita di mamma mi sento dire dalla maestra che è uno dei migliori della sua classe...un po' gongolo!

La tata ha cucinato le lasagne dopo avermele viste fare una sola volta e sono risultate un successone. Aveva fatto anche i taralli pugliesi qualche tempo fa. Anche quelli un successone...mi sa che la promuoviamo a cuoca!

Infine mamma, papà e tata hanno visto un film l'altra sera che ha suscitato reazioni contrastanti. Il film è Drive, con Ryan Gosling, attore interessante quando non fa il bello, peccato che faccia sempre più il bello e poco l'interessante. 
La tata sbadigliava in maniera impressionante e ancora non capisco perché sia rimasta fino alla fine del film, mentre mamma e papà sono rimasti ipnotizzati dalla colonna sonora che è in effetti dominante. 
Mamma da due giorni se la sta ascoltando a ripetizione, a costo di diventare scema e si salva solo perché non può mettersela su CD da ascoltare in macchina, visto che il computer autodisintegrato e prontamente riparato dal  papà, per ora ha solo funzioni minime (non riesco ad aprire un pdf, figuriamoci fare un CD...). Insomma, qualcosa è successo e, a parte i problemi tecnici, avrei potuto scrivere qualcosa di più.

Se solo avessi voluto...

mercoledì 7 marzo 2012

Posso chiamarla sfiga?

Felix è in Sudan.

In questo periodo svolazza quà e là per l'Africa: Somalia, Sudafrica, Sudan, Sudan (a distanza di una settimana nello stesso posto, quando si dice economie di scala!).

Tutti con la S comunque...gli manca il Senegal, lo Swaziland e Sao Tomé e siamo a posto.

E io ovviamente resto a casa a tessere la tela e occuparmi della prole.

La prole ha deciso di farsi venire la febbre alta, senza apparente motivo, esattamente quando il papà non c'è, quindi lui va via e uno dei due si ammala, lui torna e stanno tutti bene.

E va bene, uno si organizza, abbiamo il pediatra migliore di Nairobi, la tata che può stare con il malato di turno quando mamma esce per gli approvvigionamenti, la tachipirina e l'ibuprofene (im)portati dall'Italia con spiegazioni più o meno chiare in italiano (ve lo immaginate il bugiardino, che già di per sé ha un nome poco rassicurante, scritto pure in inglese/swahili? Pensate solo agli effetti collaterali...).

Ma se a tutto questo aggiungete che stamattina mamma ha il suo primo colloquio di lavoro a Nairobi e che:

a) Non ha un vestito decente (a parte quelli vintage che poco si addicono ad un colloquio di lavoro) perché gli ultimi tre completi li ha appena regalati alla tata pensando che non avrebbe più fatto un colloquio di lavoro e che comunque ormai ci stava dentro strizzata come un culatello.

b) Non ha assolutamente avuto il tempo di prepararsi e non ricorda nemmeno quale versione del curriculum ha mandato per il colloquio in oggetto. Ieri sera, ultima opportunità per darsi un'occhiata alle cose, si è incasinata tra post e telefonate su skype con internet che funzionava a singhiozzo e non facilitava l'impresa e che poi è crollata senza concludere granché nel lettone accanto a Sveva febbricitante. Alle 4.30 circa è stata svegliata da Filippo con 39 ed ha finito la notte tra misurazione di febbri, medicine, pannolini, collassata sul materasso accanto al lettino di Filippo sulla cui fronte si poteva cuocere un'omelette.

c) E' talmente a secco di benzina che andando al colloquio la Mercedes si fermerà a metà strada e dovrà parcheggiarla alla bell'e meglio e andare al colloquio in pikipiki (l'ultimo che ho preso mi ha fatto quasi giurare che non ne avrei presi più).

d) Non è poi così sicura di voler tornare a lavorare e tutti i segnali del cielo vanno nella stessa direzione, però è proprio il posto dove ricominciare se vuole tornare sulla piazza e non ritrovarsi tra tre anni depressa sul lago a rimpiangere la volta in cui.

e) Si fa pochissime illusioni che non sia un lavoro da lemming.

Insomma, se riuscirò a trovare un vestito non troppo fricchettone o da sera (queste sono le mie categorie di abiti attuali), arrivare a destinazione senza perdere pezzi, non fare la figura della svampita che chiede Ma che posto è questo? Ma davvero vi ho mandato un curriculum??, se alla prole malata all'unisono (non era mai successo!) non vengono le convulsioni che non sono mai venute o altre cose strane per cui la tata mi debba chiamare nelle due orette scarse di colloquio e se non so cos'altro, forse mamma torna al lavoro.

Forse....

domenica 4 marzo 2012

La parola magica

Filippo parla sempre di più.
Alla sua maniera, interpretabile, e in quattro lingue.

Adesso la sfida è fargli dire le parole giuste, tipo per favore e grazie.

Lui ha deciso che queste due è meglio dirle in inglese, e va bene, basta che le dica.
Quindi tutte le volte che chiede qualcosa, bisogna fargli dire la parola magica, a volte suggerire la P iniziale e poi lui parte con il suo Piiis.

Grazie non viene sempre, ma quando ci riesce urla un bel Tenkù.

Non è swahili, ripeto, è inglese.

Il problema è che ha capito che quando dice Piiis, le cose arrivano automaticamente.

Ieri l'ho trovato che picchiava la Sveva in salotto urlando Piiis.

L'altra mattina invece voleva la seconda porzione di non ricordo cosa (la seconda è nella norma, l'eccezione è la quarta...) e come al solito gli ho chiesto la parola magica.

Lui ci ha pensato un po' e mi ha risposto 'Ncoa.

No, faccio paziente e sorridente, non è ancora, qual'è la parola magica?

Mi guarda e mi risponde Mangia!